Commissione Scientifica
Marco Ariani, Alessandro Barbero, Francesco Bruni, Ruedi Imbach, †Alfonso Maierú,
Enrico Malato (coordinatore), Paola Manni, Paolo Mastandrea, Andrea Mazzucchi, Manlio Pastore Stocchi, Pasquale Porro, Irène Rosier Catach, † Alberto Varvaro, Nigel G. Wilson, Stefano Zamponi
Opuscolo Nuova edizione commentata delle Opere di Dante. Il Progetto editoriale
Conferenza stampa di presentazione del Progetto
Dal 1907, data della prima edizione critica moderna di un’opera di Dante (la Vita nuova, a cura di Michele Barbi, che, riproposta nel 1932, diede inizio alla «Edizione Nazionale delle Opere di Dante»), al 2002, data dell’ultimo volume pubblicato della medesima Edizione Nazionale (Le Rime, a cura di Domenico De Robertis; e in mezzo saranno da ricordare almeno la Monarchia di Pier Giorgio Ricci, 1965; la Commedia di Giorgio Petrocchi, 1966-1968; il Convivio di Franca Brambilla Ageno, 1995; e a parte gli “attribuibili” Il Fiore e il Detto d’Amore di Gianfranco Contini, del 1984), gli studi testuali ed esegetici sull’opera di Dante hanno fatto progressi enormi, in Italia e nel mondo. Le edizioni più recenti hanno reso ormai obsoleta la cosiddetta «Edizione del Centenario», preziosa raccolta di tutte le opere dantesche pubblicata, sotto la direzione di Michele Barbi, nel 1921, in occasione del sesto Centenario della morte del Poeta, che ha fornito praticamente il testo di riferimento in cui fino ad oggi si è letto e si legge Dante (esclusi soltanto La Divina Commedia, che, da quando è stata pubblicata, si legge ormai nell’edizione Petrocchi, e il De vulgari eloquentia, che dal 1968 si legge nella rinnovata edizione a cura di Pier Vincenzo Mengaldo). Superata appare ormai anche la pur benemerita «Nuova Edizione migliorata nel testo e largamente commentata» delle Opere di Dante, promossa da Michele Barbi (presso la Casa editrice fiorentina Le Monnier), mirata a soddisfare l’esigenza di offrire quel sistematico corredo esegetico all’opera dantesca che da tempo era atteso e auspicato da molti, avviata nel 1934 ma poi abbandonata e rimasta incompiuta (5 tomi pubblicati e una frazione di un sesto); e così la non meno preziosa edizione delle Opere minori di Dante realizzata nella serie «Letteratura italiana. Storia e testi» della Casa editrice Ricciardi (2 voll. in 3 tomi, Milano-Napoli 1978-1984), che per circa un quarto di secolo ha offerto agli studiosi una “edizione di riferimento” – per quanto riguarda i testi, generalmente ripresi dalla «Edizione del Centenario», non meno che per il solido commento che li sostiene – nella lettura di quelle opere.
Perché parallelamente ai progressi della critica testuale, quelli della ricerca ermeneutica, negli ultimi decenni, hanno determinato un vasto e non superficiale rinnovamento degli studi danteschi, con l’acquisizione di prospettive critiche talvolta addirittura inedite, che hanno inciso e stanno incidendo profondamente nella dantologia internazionale.
Questo, molto sommariamente, il quadro complessivo della situazione editoriale ed esegetica delle opere di Dante alle soglie del XXI secolo. Da cui si ricava che se molti e importanti passi avanti sono stati fatti rispetto alla situazione del 1921, è tuttavia mancata una “sintesi” dei progressi compiuti: una riflessione conclusiva sulle numerose e più o meno considerevoli proposte editoriali maturate negli ultimi decenni, talvolta notevolmente divergenti dal quadro tradizionale, ancora in gran parte rappresentato, si è detto, dalla «Edizione del Centenario» e dalle altre che da questa dipendono; e una riflessione riepilogativa non solo sulle nuove proposte critiche, che in molti casi hanno scavato in profondità o modificato sostanzialmente addirittura la visione critica d’insieme dell’opera dantesca, ma anche sul necessario raccordo tra l’interpretazione e l’indagine testuale, che non può evidentemente non offrire il tracciato, e si dica pure la via maestra lungo la quale deve inderogabilmente svilupparsi qualunque serio discorso critico. Sembrano dunque maturi i tempi per tentare un “ripensamento” complessivo dei problemi ecdotici e interpretativi delle opere di Dante, proponendo – con il sussidio degli strumenti critici e con le attrezzature informatiche oggi a disposizione – un nuovo progetto editoriale che in qualche modo riprenda e aggiorni quello concepito nei primi anni ’30 da Michele Barbi con la «Nuova Edizione» sopra ricordata, rimasta purtroppo irrealizzata; e però nella parte giunta al traguardo, ancora, benché invecchiata, esemplare di un metodo, capace di proporsi come modello di una rinnovata e similare iniziativa, già felicemente ripresa dai curatori della serie ricciardiana.
Di qui, dopo il progetto del «Censimento e Edizione – divenuta poi Edizione Nazionale – dei Commenti danteschi», avviato nel 1993 e di cui si sono visti i primi tangibili frutti (con 15 volumi pubblicati, in 38 tomi), il secondo e parallelo progetto del Centro Pio Rajna di dar vita a una «Nuova Edizione commentata delle Opere di Dante», mirata ad offrire al pubblico internazionale degli studiosi (e anche dei semplice lettori colti) del Poeta una edizione “di riferimento”, affidabile nei testi, riveduti alla luce degli apporti più recenti della filologia dantesca, e corredati di un adeguato commento: tale che evitando sia il taglio rapido e sostanzialmente aproblematico della chiosa scolastica, sia il linguaggio a volte tecnico e allusivo (e non di rado criptico) della glossa “specialistica”, sviluppi il discorso critico ed ermeneutico in modo chiaro e realmente utile alla comprensione del testo: mai elusivo o divagante, in stretta aderenza sempre al dettato testuale e cercando di cogliere, al di là della lettera, le implicazioni, tutte le implicazioni, del messaggio poetico (e ideale, o ideologico) di cui quello è portatore, in una visione unitaria e interrelata di tutta l’opera dantesca, dandone appropriata documentazione; sempre attento, per altro, a registrare ed eventualmente discutere le proposte più interessanti dell’esegesi storica.
Le linee guida e le motivazioni storiche e critiche del progetto editoriale sono analiticamente esposte nel saggio di E. Malato, Per una nuova edizione commentata delle Opere di Dante, in «Rivista di Studi Danteschi», a. IV 2004, pp. 3-160; seguito, nel 2007, dall’uscita, a cura dello stesso autore, del Saggio di una nuova edizione commentata delle Opere di Dante. 1. Il canto I dell’ ‘Inferno’, Roma, Salerno Editrice: un “esperimento” di nuova edizione commentata del canto I dell’Inferno.
Il progetto, affidato alla guida di una équipe di specialisti e alla cura, per le singole parti, di studiosi o piccoli gruppi di studiosi che assumeranno la responsabilità di ciascuna opera, propone come terminus ante quem per il suo completamento il settimo Centenario della morte di Dante, nel 2021; ma con congruo anticipo su quella data per i primi “saggi”. Informativa agli studiosi e documentazione del lavoro svolto verrà data, in corso d’opera, attraverso le pagine della «Rivista di Studi Danteschi».