«Censimento e edizione dei Commenti danteschi»

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII. 805

descrizione

Cart., 1714 (p. 336), cm 28 x 21, cc. II + 168 + IV', num. per pagina.

mani

Mano di Antonmaria Biscioni (p. 336).

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Pp. 1-336, GIOVANNI BOCCACCIO (ma attribuito a Maestro Grazia dell'ordine di S.

Francesco), Esposizioni sopra la Commedia (da V, I, 183 dell'esposizione letterale alla

chiosa a Inf. XVII 17) con fitte annotazioni marginali.

Incipit: Inf. V 137, "Scrivesi ne' predecti romançi che un prencipe Galeotto".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. I, p. 650 n° 736; D.GUERRI, Il commento del Boccaccio a Dante. Limiti

della sua autenticità e questioni critiche che ne emergono, Bari, La Terza 1926, pp. 3-4 e n.

1; BRANCA, Tradizione I, p. 19; G. PADOAN, Per l'edizione del 'Comento' di Giovanni

Boccaccio, in SD, vol. XXXV 1958, p. 132; G. BOCCACCIO, Esposizioni sopra la

'Comedia' di Dante, a cura di G. PADOAN, Milano, Mondadori, 1965 (in "Tutte le opere

di Giovanni Boccaccio", a cura di V. Branca, vol. VI), p. 714; BANCHI-STEFANIN, p. 73

n° 97.

note

Il manoscritto è stato copiato dal Riccardiano 1053, appartenuto ad Antonio Maria Salvini

e da lui annotato. Il Biscioni, oltre a copiare le annotazioni dell'antigrafo, ne aggiunge di

proprie.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII. 812

descrizione

Frammento cart., sec. XV, cm 31 x 11, cc. II + 12 + II', num.

mani

Una sola mano in lettera mercantesca.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 1r-12v, Volgarizzamento A del Commento all'Inferno (da Inf. XXI 38 a XXX 38) di

GRAZIOLO BAMBAGLIOLI con interpolazione delle CHIOSE SELMI, esclusive a

partire dal canto XXIX.

Incipit: Inf. XXI 38, "che dice di santa Zita però ch'ella a che sia di santa Zita de la

magione della terra".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. II, p. 351 n ° 588; MOSTRA LAURENZIANA, p. 58 n° 255;

BANCHI-STEFANIN, pp. 73-4 n° 98; A. STEFANIN, Un testimone frammentario del

volgarizzamento del commento all''Inferno' di Graziolo Bambaglioli e delle chiose selmiane,

in AA. VV., Scritti offerti a Francesco Mazzoni dagli allievi fiorentini, Firenze, Società

Dantesca Italiana, 1998, pp. 117-24; A. STEFANIN, Indagini sulla tradizione manoscritta

delle chiose anonime all''Inferno' pubblicate da Francesco Selmi, in AA. VV., Dante e il

"locus inferni". Creazione letteraria e tradizione interpretativa, a cura di S. Foà e S. Gentilli,

Roma, Bulzoni, 2000 ("Studi [e testi] italiani", vol. IV 1999), pp. 82-3.

note

Il testo è simile a quello dei mss. Parigino It. 534 e Laurenziano Strozziano 160, cioè a

partire dal canto XXIX contiene solo le chiose dell'anonimo selmiano.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII. 903

descrizione

Composito, in due parti distinte. Qui interessa la parte V.

Cart., sec. XV ex., cm 28,5 x 21,5, cc. 1, num. 14.

mani

Una sola mano in lettera mercantesca.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 14rv, Purg. XVI 97-99 e 127-132 con commento in volgare.

Incipit: "In testimonianza che Dio aveva eletto Aron per suo sacerdote, chomandò a

Moysè che questa vergha fiorita dovese chon tutta diligenzia chostudire".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

IMBI, XI, p. 191-2; BANCHI-STEFANIN, p. 74 n° 100.

note

Assenti.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII. 1028

descrizione

Composito, in quattro parti distinte accomunate dal tema dantesco. Qui interessa la parte

IV.

Cart, sec. XIV/XV, cm 29,5 x 21,5, cc. 55, num. 102-156.

mani

Una sola mano in scrittura calligrafica.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 102r-155v, CHIOSE SELMIANE all'Inferno.

Incipit: Inf. I 1, "Con ciò sia chosa che tutta l'humana generatione fu creata per andare in

Paradiso".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. I, pp. 435-6, t. II, p. 348 n° 584, p. 365 n° 616; ROCCA, p. 80;

KRISTELLER, I, p. 123; MOSTRA 1965, pp. 121-2 n° 168; BANCHI-STEFANIN, pp.

75-6 n° 104.

note

Le altre parti del codice contengono: Filippo Sassetti, La commedia di Dante (Difesa di

Dante contro il Castravilla); Belisario Bulgarini, Lettera a Orazio Capponi su Dante sopra

il Discorso in difesa della Commedia fatto da Iacopo Mazzoni; Belisario Bulgarini,

Considerazioni sulla particella I del discorso di Iacopo Mazzoni, Se il discorrer sopra i

poeti pertenga ai filosofi; Bernardo Davanzati, Lettera a Belisario Bulgarini in difesa di

Dante sulla natura poetica della Commedia; Dante Alighieri, Epistola XIII.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII. 1050 (Strozzi 1430)

descrizione

Cart., sec. XV in., cm 29,5 x 22, cc. 251 + I', num. 1-250 (non num. la prima carta,

ripetuto il n. 38, caduta c. 172).

mani

Una sola mano in lettera mercantesca.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali filigranate e rubricate).

contenuto principale

Cc. 2r-251v, GIOVANNI BOCCACCIO, Esposizioni sopra la Commedia (con lacuna

meccanica da IX 114 a IX 131 dell'Esposizione letterale).

Incipit: proemio "La nostra humanità quantunque di moltti privilegii dal nostro creatore

nobilitata sia"; Inf. I 1, "Ove ad evidenzia di questo principio è da sapere la vita de'

mortali".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. I, p. 649 n° 736; G. BOCCACCIO, Comento alla Divina Commedia e gli altri

scritti intorno a Dante, a cura di D. GUERRI, Bari, La Terza, 1918, pp. 277-83;

MOSTRA LAURENZIANA, p. 58 n° 253; D. GUERRI, Il commento del Boccaccio a

Dante. Limiti della sua autenticità e questioni critiche che ne emergono, Bari, La Terza,

1926, pp. 2-3; G. VANDELLI, Su l'autenticità del commento di G. Boccaccio, in SD, vol.

XI 1927, p. 17; BRANCA, Tradizione I, p. 19; G. PADOAN, Per l'edizione del 'Comento'

di Giovanni Boccaccio, in SD, vol. XXXV 1958, pp. 132-3; G. BOCCACCIO, Esposizioni

sopra la 'Comedia' di Dante, a cura di G. PADOAN, Milano, Mondadori, 1965 (in "Tutte

le opere di Giovanni Boccaccio", a cura di V. Branca, vol. VI), p. 714;

BANCHI-STEFANIN, p. 77 n° 106.

note

Assenti.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magliabechiano VII. 1104

descrizione

Composito, in due parti distinte. Qui interessa la parte B.

Cart. sec. XVII, cc. 40.

mani

Una sola mano in scrittura calligrafica per testo poetico e postille.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 35r-65v, Excerpta dalla Commedia con brevi annotazioni marginali ai seguenti luoghi:

Inf. XXVII 89 (Acri); 102 (Penestrino); XXXIII 37 (Conte Ugolino); Purg. XII 37

(Niobe); 46 (Roboam); 50 (Alcmeone); 55 (Tamiri); XVI 97 ("i. può esaminare ma non

distingue il temporale dallo spirituale"); Par. IV 73 (Piccarda e Costanza); V 66 (Iepte); 70

(Ifigenia); XV 101 ("Contigie eran calza solate con quoio traforato") 108 (Sardanapalo);

109 (Montemalo); 118-120 ("E' mariti non le lassarono per andare fuori ma per

guadagnare"); 128 (Cianghella); XVI 58 ("Se la Chiesa fosse stata amica di Cesare e non

fossero stati i guelfi e i ghibellini per le cui discordie si votarono le case nobili e si

riempirono d'ignobili").

contenuto secondario

Cc. 65r-v, Dante, Le dolci rime d'amor ch'io solia (vv. 21-40).

bibliografia

Catalogo dei codici della libreria Strozziana comprati dopo la morte di A. Strozzi da S.A.R.

Pietro Leopoldo granduca di Toscana e passati alla Pubblica libreria Magliabechiana,

compilato dal bibliotecario Ferdinando Fossi nel 1789 e trascritto da Antonio Montelatici

secondo l'Avito de' Custodi di questa libreria, vol. I, p. 130; BATINES, t. I, pp. 205, 296,

485; G. BRUSCHI, Ser Piero Bonaccorsi e il suo Cammino di Dante, in "Il Propugnatore",

n. s., a. IV 1891, p. 28; MOSTRA LAURENZIANA, p. 63 n° 272; PETROCCHI, p. 523;

RODDEWIG, n° 258; C. CIOCIOLA, Lo scrittoio di un 'acerbista' fiorentino del

Quattrocento: Ser Piero di Ser Bonaccorso Bonaccorsi, in AA. VV., Studi offerti a

Gianfranco Contini dagli allievi pisani, Firenze, Le Lettere, 1984, pp. 67-111;

BANCHI-STEFANIN, p. 79 n° 110.

note

Parte A: Sec. XV m., cc. 33. Mano di Piero Bonaccorsi in lettera mercantesca. Illustrazioni

iconiche (disegni esplicativi). Cc. 2r-3r, Piero Bonaccorsi, Lettera [dedicatoria a frate

Romolo de' Medici]. Cc. 3r-29v: Piero Bonaccorsi, Cammino di Dante.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 313 (178; E.5.2.54)

descrizione

Membr., sec. XIV (2° quarto), cm 30 x 22, cc. V + 237 + III', num.

mani

Quattro mani: una mano principale A in littera textualis per il testo poetico e il commento;

tre mani del sec. XIV/XV per le annotazioni marginali ed interlineari: B (in interlinea alle

cc. 5v, 6r, 8v, 15v, 159v, 160v-164v), in lettera bastarda su base testuale; C (cc. 15v,

17r-19r, 27v, 33v-35v 196r, 120r), in lettera corsiva; D (cc. 82rv, 83v, 84v, 85r-86v, 87v,

88v, 89v), in littera textualis semplificata.

illustrazioni

Iconiche (37 vignette e iniziali maggiori figurate) e aniconiche (iniziali dei canti).

contenuto principale

Cc. 1r-236v, Commedia con rubriche in volgare di tipo B e con fitte chiose volgari

all'Inferno tratte da IACOPO ALIGHIERI e dall'OTTIMO (I gruppo) miste con chiose di

altri autori; rade chiose latine e volgari a Purg. I-IV e Par. I-II, e precisamente ai seguenti

luoghi: Purg. I 7 (Qui tratterà della vita eterna); 9 (Metafora dei poeti); 10 (Pirro d'Egitto);

23 (Significano le quattro virtù cardinali); 24 (Nell'età di Saturno); 26 (Contro i viziosi e

quelli che sono nell'Inf.); 29 (È una costellazione); 37 (Virtù teologali); 73 (Dopo la morte

di Pompeo); 78-79 (Traduzione latina); 88 (I dannati non possono influenzare le anime del

Purg.); 132 (Nessun poeta ha mai trattato di questo luogo); II 1 (Spiegazione

geografico-temporale); 6 (Le bilance cadono dalle mani della notte...); 8 (L'aurora); 36 (È

simile al pelo degli uomini); 57 (Il sole era sopra l'orizzonte); 76 (Casella); 100 (Mi voltai

verso il mondo); 103 (Non sono accolti i galeotti); 112 (Questa fu una cantilena intonata

da Casella); III 25 (Il corpo di Virgilio); 44 (La filosofia non basta per la salvezza); 49

(Lerici e Turbia); 103 (Manfredi); IV 6 (Tre anime in un supporto); 25 (San Leo); Par. I 16

(Il giogo di Parnaso); 19 (Marsia); 32 (Dafne); 37 (Bocche); 42 (La grazia divina è più

adatta a tale speculazione che ad altro lume); 47 (Beatrice somiglia al sole); 64 (Teologia);

65 (Favola di Glauco); 73 (Dante ringrazia Dio, anche se non capisce il modo della sua

trasmutazione); 82 (Questione come dubbio); 84 (Come poteva trascendere tanto ad alto);

85 (Beatrice scioglie il dubbio di Dante); 92 ("L'aere supremo"); 94 ("Dimanda del dubio

l'autore"); 97 ("De l'armonia e de lume"); 102 ("Benivola e pietosamente"); 103 ("Cioè

ogni creatura"); 106 ("L'anzeli vedeno in Dio ogni cossa più bassa di loro"); 110 ("Che

tendeno diverse fini"); 111 (Alcune più perfette di altre); 115 (Il fuoco sale al cerchio della

sua sfera); 117 (Per natura la terra scende al centro); 118 (Anche gli uomini sono soggetti

alla natura); 127 (Il fine può non essere raggiunto); II 1 (Le diverse opinioni riguardo alle

macchie lunari); 3 ("El mio stile e ordine"); 4 (Le cose alla vostra portata); 6 (Il vostro

intelletto non può salire al mio); 7 (La scienza che descrive non fu mai scritta); 8 (Dei delle

scienze); 10 (Scienziati); 11 ("Ala contemplazione dela verità); 12 (La scienza qui è vita);

13 ("Grande mare"); 14 ("Via"); 16 (Gli Argonauti); 19 ("L'ordine mondato el decto

apetito"); 21 (A grande volocità); 43 (Che l'umanità è contenuta con la divinità); 44

(Esempi di assiomi); 46 (Si offre devoto a rendere grazie a Dio); 51 (La Luna); 58 (Dante

vuole dire la propria opinione); 64 (Spiegazione di Beatrice); 70 (Diverse cause provocano

diversi effetti); 71 (Cristo); 79 (Le macchie non dipendono dalla densità come dimostrano

le eclissi); 76 (La luna); 88 ("Quelo del sole del corpo dela luna iluminata"), 89 ("Cioè ne lo

spechio"); 91 (Teoria degli specchi); 96 (La conoscenza nasce dall'esperienza); 103

("Diversità in quantitade ma non volume"); 106 (Eliminato l'errore Beatrice vuole

informare del vero).

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. II, p. 88 n° 163, p. 347; ESPOSIZIONE DANTESCA, pp. 3-5 n° 1; F.

PALERMO, I manoscritti Palatini di Firenze, Firenze, Tipografia Galileiana, 1853, vol. I,

pp. 525-33; L. GENTILE, I codici Palatini della R. Biblioteca Nazionale Centrale di

Firenze, I, Roma, 1889, p. 529; MOORE, pp. 612-4; ROCCA, p. 7 n. 2; D'ANCONA, I p.

159 n° 170; MOSTRA LAURENZIANA, p. 29 n° 1; D'ANCONA, La miniature italienne

du X au XVI siècle, Paris et Bruxelles, Libr. Nationale d'art d'histoire G. Van Oest, 1925,

pp. 36 e 100; M. SALMI, Problemi figurativi dei codici danteschi del Tre e del

Quattrocento, in AA. VV., Atti del I congresso nazionale di studi Danteschi, Firenze,

Olschki, 1962, p. 12; Mostra Storica Nazionale della Miniatura (Roma, Palazzo Venezia), a

cura di G. Muzzioli, Firenze, Sansoni, 1954, pp. 203-4 n° 306; MOSTRA CODICI

ROMANZI, p. 131 n° 64; MOSTRA 1965, p. 81 n° 109; CERESI, XXIV, p. 12 n° 9;

PETROCCHI, pp. 80-1, 396-7, 523; B. DEGENHART-A. SCHIMTT, Corpus der

italienischen Zeichnungen 1300-1450, Berlin, G. Mann, 1968, vol. I, pp. 79 e 86;

ILLUMINATED MANUSCRIPTS, I, pp. 245-6; RODDEWIG, Die Commedia

Handschrift Est. 747 aur Reggio Emilia vom Jahr 1414 eine Kopie des Codex Poggiali, die

dessen fehlende Seiten enthalt, in "L'Alighieri", a. XX 1979, fasc. 2 pp. 9-28; S.

BELLOMO, Primi appunti sull''Ottimo Commento' dantesco. I, Andrea Lancia "Ottimo"

commentatore della 'Commedia', II. Il codice Palatino 313, primo abbozzo dell''Ottimo

Commento', in GSLI, a. CLVII 1980, pp. 369-82 e 532-40; RODDEWIG, n° 263; M. G.

CIARDI DUPRÉ DAL POGGETTO, "Narrar Dante" attraverso le immagini: le prime

illustrazioni della 'Commedia', in AA. VV., Pagine di Dante. Le edizioni della Divina

Commedia dal torchio al computer, Catalogo della mostra a cura di R. Rusconi, Perugia,

Electa/Editori Umbri Associati, 1989, pp. 82-3; I tesori della Biblioteca Nazionale Centrale

di Firenze, Firenze, Nardini 1989, p. 56; BANCHI-STEFANIN, p. 97 n° 149.

note

Assenti.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 315 (180; E.5.4.9)

descrizione

Cart., 1383 (c. 88r), cm 29 x 21,5, cc. IV + 100 + II', num.

mani

Mano di "Bartolomei domini Macthey" (c. 88r), in lettera mercantesca, per il testo

poetico e per le postille marginali alle cc. 65v, 71r, 73r-v, 74r-v. Aggiunte di altre mani,

più tarde di almeno una generazione, corsive di origine mercantesca ad eccesione della

mano E: A (cc. 88v-89r), B (cc.89v-90r), C (cc. 98r-99v, e in calce alle cc.88r-v, 89r e 90r),

D (c. 92r-v), E (cc. 97rv), in lettera bastarda cancelleresca, eseguita al tratto.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali).

contenuto principale

Cc. 1r-88r, Commedia con rubriche in latino e fitte annotazioni marginali latine e volgari

fino a c. 79v.

Le rubriche in latino sono simili al tipo B, ma più ampie; ex.: "Incipit Commedia Dantis

Alligherii de scriptione universi et de vitiis et virtutibus et penis divisa in tres canticas

quarum prima est de Inferis secunda >de< hiis qui sunt in Purgatorio tertia de beatis.

Incipit Canticha prima in qua de Inferis tractatur que in cantus dividitur XXXIIII. Incipit

cantus primus".

contenuto secondario

Cc. 88v-90r, Dante Alighieri, Rime: c. 88v, Per quella via che la belleça corre (CXVII); c.

88v, Due donne in cima della mente mia (LXXXVI); c. 89r, Negli occhi porta la mia donna

amore (XVII); c. 89r, Vede perfectamente ogni salute (XXIII); cc. 89v-90r, Le dolci Rime

d'amor ch'io solia (LXXXII); c. 90r, I'mi son pargholetta bella e nova (LXXXVII).

Contiene inoltre rime di Fazio degli Uberti e adespote, un'epistola di S. Bernardo, il

Padiglione di Mambrino in ottava rima e un brano dal III libro di Boezio, volgarizzato da

Maestro Alberto della Piagentina.

bibliografia

BATINES, t. II, pp. 90-1 n° 164, p. 357; F. PALERMO, I manoscritti Palatini di Firenze,

Firenze, Tipografia Galileiana, 1853, vol. I, pp. 535-6 n° 466; ESPOSIZIONE

DANTESCA, p. 14 n° 147; L. GENTILE, I codici Palatini della R. Biblioteca Nazionale

Centrale di Firenze, I, Roma, 1889, pp. 531-2; MOSTRA LAURENZIANA, p. 30 n° 32;

D. DE ROBERTIS, Censimento dei manoscritti di rime di Dante, in SD, vol. XXXVIII

1961, pp. 242-4; MOSTRA 1965, pp. 27-8 n° 33; CERESI, XXIV, p. 13 n° 10;

Colophons des manuscripts occidentaux des origines au XVIe siècle, ed. Bénédectins du

Bouveret, Fribourg Suisse, Editions Universitaires, 1965-82, n° 1779; PETROCCHI, p.

523; RODDEWIG, n° 265; L. GREGORI, Pietro del Nero tra bibliofilia e filologia, in

"Aevum", a. LXII 1988, p. 350 n° 126; BANCHI-STEFANIN, p. 98 n° 150.

note

Le annotazioni sono per lo più spiegazioni di nomi, pronomi, parole. (es. Reno = fiume;

poeta = Dante o Virgilio; conte = comes).

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 319 (261; E.5.2.5)

descrizione

Membr., sec. XIV m., cm 34,5 x 25, cc. III + 71 + III', num..

mani

Una sola mano in littera textualis semplificata.

illustrazioni

Iconiche (iniziali di cantica) e aniconiche (iniziali dei canti e dei capitoli).

contenuto principale

Cc. 1r-70r, Commedia con rubriche in volgare di tipo B a Inferno e Paradiso e con rubriche

al Purgatorio non corrispondenti a nessuno dei tipi individuati dalla Società Dantesca:

"Incominciasi il libro primo della seconda Conmedia di Dante il quale è nominato

Purgatorio e dividisi in octo parti ciò sono in septe ordinarie et in una extra ordinaria sì

come per figura prescripta e dimostra in questa prima parte extraordinaria come trovò

Catone. Capitolo primo"; colophon dell'Inferno: "Explicit primus liber excellentissimi

poete Dantis de Alegheriis nel quale si conprende figurativamente come il senno el sapere

cioè Virgilio conduce e guida Dante fuori de la basseça di vizii ne l'alteça de le virtudi

dimostrandoli per assempro im prima la facultà di tucti i vitii e ragionandoli come per virtù

del cielo ad lui apparve. E Nota lectore che nel principio di questo libro del'Inferno si dee

intendere sopra la figura del presente autore che nel tempo trenta e tre anni ch'è il meçço

del cammino del vivere comunale Dante si ritrovasse per una selva obscura cioè tra molta

gente dove diricta via di virtù era smarrita e chiamala selva ad simigliança di vegeptabili

piante dove senso rationevole non si produce. Nella quale selva essendo con li altri e

voglendosi producer ad salute cioè al alteça de le virtudi conchiude nel animo suo di

dimostrare in questa sua scriptura l'effecto del male e del bene socto colore d'Inferno e di

Purgatorio e di Paradiso figurativamente come ad ciascun si conviene. Nel cominciamento

di volere salire alteçça de le virtudi si dimostra qui che naturalmente il vizio dela luxuria

prima ci contende con la sua vagheça e però si informa di lonça perché sua humidità e

fredeça è più consimile ad lei che di niuno altro animale"; colophon del Purgatorio: "Qui

finisce la seconda Conmedia di Dante Allighieri nominata Purgatorio nella quale si

conprende infra l'altre cose figurativamente come l'anime passate dei questa vita si deono

aiutare sperando che in esso sieno".

contenuto secondario

Cc. 70r-v, Iacopo Alighieri, Capitolo sulla Commedia;

cc. 70v-71v, Bosone da Gubbio, Capitolo sulla Commedia.

bibliografia

F. PALERMO, I manoscritti Palatini di Firenze, Firenze, Tipografia Galileiana, 1853, vol.

I, p. 538; L. GENTILE, I codici Palatini della R. Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, I,

Roma, 1889, p. 534; BATINES, t. II, p. 92 n° 167; ESPOSIZIONE DANTESCA, pp.

45-6 n° 74; MOSTRA LAURENZIANA, p. 36 n° 60; CERESI, XXIV, p. 15 n° 14;

PETROCCHI, p. 524; RODDEWIG, n° 269; BANCHI-STEFANIN, p. 99 n° 154.

note

Assenti.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 322 (211; E 5.3.50)

descrizione

Cart., sec. XV m. (ante 1459, cfr. c. 221r), cm 29 x 21, cc. I + 227 + I', num. (le cc. 1-6 da

1 a 6, le cc. 7-227 da 1 a 221).

mani

Due mani, entrambe quattrocentesche: A, in lettera bastarda, per il testo poetico; B (cc.

4v, 6r, 10v, 13v, 25r, 55v, 56r, 65r-66r, 67v, 69rv), in lettera corsiva, per le annotazioni e

le varianti.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali rubricate e filigranate).

contenuto principale

Cc. 1r-217r, Commedia con rubriche a Inf. e Purg. e con brevi annotazioni ai seguenti

luoghi: Inf. III 59 (Celestino); V 103 ("Qui amat amatur"); XXXII 63 ("Focaccia fu

Pistolese").

Le rubriche all'Inferno e al Purgatorio sono diverse dai tipi previsti dalla scheda della

Società dantesca; rubrica a Inf. I, "Qui comincia il primo libro di Tante [sic!] Alighieri

cictadino di Firenze e il primo capitolo della prima cantica nel quale l'autore fa proemio a

tucta questa Comedia. In questo primo canto pone com'egli voleva pervenire alla

perfectione delle virtù e ffù massimamente da tre vitii inpedito cioè dalla luxuria et dalla

superbia et dalla avaritia, li quali vitii ci sono figurati et disegnati per tre bestie cioè lonza

leone et lupa. Secondamente pone che Vergilio, grandissimo poeta venne in suo aiuto il

quale tiene modo e figura della ragione humana la quale gli promecte di mostrargli lo'Nferno

et il Purghatorio, ma inperò ch'ella ragione non può agiugniere la cieleste divinità. Et

perciò gli promette non per se, ma per cielestiale divinità conducitore hova duca mostrargli

il Paradiso. Canto primo"; rubrica a Purg. I, "Finito la prima chantocha di Dante Alighieri

chiamata Inferno e chomincia il primo chanto della seconda chantica chiamato Purghatorio

dove tracta chome Chatone morale invia Vergilio e Dante a mostrare e cierchare il

Purghatorio il quale è distinto in chanti XXXIII".

contenuto secondario

cc. 1*r-6*r, Indice delle rubriche e degli incipit dei canti;

cc. 211v-213v, Iacopo Alighieri, Capitolo sulla Commedia;

cc. 214r-216r, Pseudo Petrarca, Prologo alla Commedia, "Dante poeta sovrano, corona et

gloria della lingua latina".

bibliografia

BATINES, t. II, p. 93 n° 171; F. PALERMO, I manoscritti Palatini di Firenze, Firenze,

Tipografia Galileiana, 1853, vol. I, pp. 541- 2 n° 473; ESPOSIZIONE DANTESCA, p. 69

n° 151; L. GENTILE, I codici Palatini della R. Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, I,

Roma, 1889, pp. 536-7; MOSTRA LAURENZIANA, p. 48 n° 155; CERESI, XXIV, p.

16 n° 16; PETROCCHI, p. 524; RODDEWIG, n° 272; BANCHI-STEFANIN, p. 100 n°

156.

note

Assenti.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 323 (128; E.5.7.41)

descrizione

Membr., sec. XV (3° quarto), cm 23 x 16, cc. I + 274 + I', num.

mani

Una sola mano in lettera corsiva all'antica per testo poetico e postille, ad esclusione

delll'annotazione a c. 3v, di poco successiva, in lettera corsiva.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali a bianchi girari).

contenuto principale

Cc. 1r-270v, Commedia con ampie chiose marginali (dipendenti dal commento del

Boccaccio), rade fino a Purg. VIII 84 e sporadiche ai seguenti luoghi: Inf. I 20 (Nel cuore

umano ci sono tre ventricoli: in quello di mezzo si genera lo spirito, negli altri due spirito

con sangue); 32 (La poesia dei gentili o il diletto della cose umane); 45 (Il potente e

animoso ingegno di Dante); 49 (Infedeltà); 60 (Il sole spirituale); 63 (di cui poco si parla

rispetto alla dignità); 101 (Dante ha avuto la visione del veltro come per arte d'astrologia o

per spirito di filosofia); 111 (Et exitis tamquam dii scientes bonum et malum); 117 (La

separazione da Dio); II 1 (Il viaggio è fatto di notte); 13 (Enea); 16 (Dio); 35 (Dante ha

paura di restare nell'Inf.); 92 (La teologia non può essere vinta da potenza alcuna); 108

(che non entra in mare come le altre fiumane); III 1 (intende trattare dei pusillanimi); 78

(Senza letizia); IV 1 (Intende parlare del Limbo); V 4 (Minosse è la coscienza secondo

alcuni); 99 (Per gettarsi nel mare con i suoi affluenti); VI 61 (In neri e bianchi); 65 (Parte

bianca, venuta dal contado); 73 (Dante e Guido Cavalcanti); 115 (Il re dell'Inf.); VII 1

(Segni di Pluto che si meraviglia con Satana della venuta di Dante vivo. Aleppe è la prima

lettera degli ebrei); 12 (La violenza che Lucifero volle fare a Dio); VIII 69 (Riccha,

altrimenti luogo di peccato e di colpa); 120 (Virgilio non può entrare nella città dui Dite

perchè la ragione umana da sola non può penetrare nella malizia del demonio); IX 45 (Le

Erinne); X 15 (Contro la fede e contro la filosofia); 86 (Per la sconfitta di Montaperti); 92

(Il suo consiglio era di disfare Firenze); XI 17 (Il triplice ordine in cui è divisa Dite si trova

anche nell'uomo); 50 (Caorsa è una città della Lombardia dove sono tutti usurai); 105 (La

natura è immagine di Dio); XII 43 (Empedocle); 110 (Azzolino tiranno crudelissimo); 111

(Obizzo signore di Ferrara); 119 (Assassinio di Arrigo al piede di un altare); 120 (Il cuore

di Arrigo è ancora imbalsamato a Londra); XIII 58 (Pier delle Vigne); 115 (Lano Senese e

Iacopo Padovano); XIV 100 (Rea, moglie di Saturno, nasconde Giove invece di ucciderlo);

XV 89 (di messer Farinata); 112 (Andrea de'Mozi); 114 (Alcuni per le gotti, altri per la

sodomia); XVI 106 (Alcuni l'astuzia, altri la logica); XVII 107 (Fetonte); 109 (Icaro); XIX

53 (Niccolò III degli Orsini); 56 (Bonifacio fece abdicare Celestino); 82 (Clemente V); 99

(Chiese a Carlo di imparentarsi con lui); 106 (San Giovanni); 111 (Fino all'elezione di

buoni papi); XX 34 (Anfiarao); 40 (Tiresia); 46 (Di questo parla Lucano); 55 (Di Manto

fa mentione Stazio); 95 (Casa Lodi fu un castello presso Brescia); 126 (La luna); 37

(Malebranche non è un nome proprio, ma di tutti); XXIII 66 (Le cappe di piombo di

Federico); 103 (I frati mandati a Firenze come pacificatori); XIV 93 (Senza nascondiglio o

cosa per coprirsi); XXV 12 (Catilina); 151 (Francesco Guercio de' Cavalcanti); XXVI 34

(Eliseo); 54 (Polinice); 62 (Deidamia); 63 (Palladio); 92 (Gaeta); XXVII 43 (I da Polenta

hanno come stemma un'aquila); 43 (Forlì); 46 (Malatesta); 50 (Mainardo); XXVIII 9 (Per

la battagli ache Enea fece in Italia); 17 (Carlo, fratello del re di Francia vinse più per senno

che per forza); 31 (Maometto); Purg. I 8 (L'ultima musa è la più importante); 23 (Era

l'aurora); 56 (Non siamo venuti contro il volere di Dio): III 37 (L'uomo non deve sapere

tutto); 49 (Lerice); 113 (Costanza); 121 (C'e chi dice fosse responsabile della morte del

padre); IV 6 (Chi dice che ci sono tre anime distinte sbaglia); 25 (San Leo); V 64 (Iacopo

del Cassaro da Fano); 133 (Pia de' Tolomei); VI 13 (Un giudice d'Arezzo); 17 (Federico

Novello); 19 (Conte Orso); 18 (Francioso detto Piero dalla Broccia); 92 (A Cesare quel

che è di Cesare); VII 26 (Cristo); 54 (Senza grazia non si può operare a vita eterna); 94

(Conte dei Germani); 103 (Filippo, figlio di Santo Lodovico); 112 (Piero re d'Aragona);

116 (Alfonso d'Aragona); 128-129 (Costanza, Margherita e Beatrice); VIII 53 (cittadino

pisano della famiglia dei Visconti); 65 (Corrado Malaspina); 71 (Giovanna moglie di

Riccardo di Trevigi); XIII 42 ("Cioè dovè l'angelo che canta: Beati misericordes"); Par. I 16

(Parnaso); 20 (Martia); 38 (Costellazione dell'Ariete); 68 (Glauco); 125 ("Ciò l'ordine

della divina providenza"); 126 ("Cioè sommo bene"); II 12 (Lo studio della Divina

scrittura); 17 (Giasone); 39 (Tridimensionalità dei corpi); 45 ("Delle maxime note che sono

principio in ogni principio in ogni scienza"); 54 ("Perché non si può intendere pe'

sentimenti naturali"); 70 (Diversi effetti delle stelle); 73 (Sulla "rarità" della Luna); 112 ("i.

el cielo Inpyreo"); 113 ("i. el primo mobile"); 115 ("i. l'octava spera"); 116 ("Alle stelle

fisse"); 118 ("Cioè e pianeti"); 131 ("i. spiritus naturalis"); 142 ("i. forma et materia", la

natura delle macchie lunari); III 13 (Il pallore dei beati); 18 (Narciso); 49 (Piccarda)76-8

(La carità); 96 ("i. qual fu el voto ch'ella trasse a compimento"); 98 (Santa Chiara); 118

(Costanza); IV 6 ("Sono animali simili a cavriuoli"); 13 (Il profeta Daniele); 37 (I gradi

dell'Empireo); 39 ("i. chon men salita", "i. minor grado di beatitudine"); 66 ("i. dalla verità

della seconda scriptura a falsa o heretica intelligentia"); 76 (Libertà della volontà); 84

(L'esempio di un gentile); 115 ("i. il parlare ch'uscì deella Spirito Santo ond'esce ogni

verità"); 126 (Dio è primo vero); 127 ("i. nella sua spilonca quando dopo molto cercare ha

presa la preda"); 128 (L'uomo è capace di vedere il primo vero); V 30 ("Cioè proprio e

volontario"); 45 ("i. la materia", "cioè la forma che è el pacto o la promessa che si fa a

Dio"); 55-63 (Esempio di promessa perfetta); 66 (Ieptè); VI 3 (Il corso dell'aquila); 5 (La

città di Costantino); 11 ("Spirito Santo"); 14 ("che fusse puro huomo et non Dio"); 70 ("i.

in Francia"); VII 3 ("In hebreo significa regno"); 6 (Per il comporre leggi e per il giusto

governo); 60 ("i. nutrito e cresciuto"); 79 ("Cioè privala di libertà e falla subgetta"); 103

("Cioè giustizia e misericordia"); VIII 114 ("i. nelle cose necessarie"); 116 ("i. vivesse

civilmente"); 148 ("Cioè i nostri vestigi sono fuori della natura"); IX 26 (Venezia; il fiume

Brenta); 47 ("El fiume di Bachilonne"); 73 (I beati sono partecipi della luce di Dio); 97

(Didone); 99 ("Infino ch'io cominciai a 'nvecchiare"); XI 119 (San Domenico); XII 12

("Cioè l'arcobaleno"); 15 (Eco); 29 (L'ago della bussola); 49 (L'oceano); XIII 10

(Tramontana).

contenuto secondario

Cc. 270r-270v, Giovanni Boccaccio, carme "Ytalie iam certus honos".

bibliografia

BATINES, t. I, p. 370, t. II, p. 95 n° 174, p. 357; F. PALERMO, I manoscritti Palatini di

Firenze, Firenze, Tipografia Galileiana, 1853, vol. I, p. 542 n° 474; ESPOSIZIONE

DANTESCA, p. 46 n° 75; L. GENTILE, I codici Palatini della R. Biblioteca Nazionale

Centrale di Firenze, I, Roma, 1889, p. 537; MOORE, p. 622; MOSTRA

LAURENZIANA, p. 52 n° 214; BRANCA, Tradizione I, p. 82; CERESI, XXIV, p. 16 n°

17; MOSTRA 1965, p. 106 n° 148; PETROCCHI, p. 524; Mostra del 650° anniversario

della nascita di Giovanni Boccaccio, Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze, 1963, pp.

105-6 n° 87; RODDEWIG, n° 273; BANCHI-STEFANIN, p. 100 n° 157.

note

Assenti.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 326 (184; E 5.4.13)

descrizione

Cart., sec. XV m., cm 29 x 22, cc. II + 136 + I', num.

mani

Una sola mano in lettera mercantesca per testo poetico e commento.

illustrazioni

Assenti (spazi riservati per le iniziali dei canti).

contenuto principale

Cc. 1r-131r, Inferno col commento di IACOPO DELLA LANA.

Incipit: proemio, "Ad inteligenza della presente Chomedia, sì chome usano gli 'spositori";

Inf. I 1, "Ne' due primi chapitoli coè nel primo e nel sechondo fa proemio".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. I, p. 603, t. II, p. 96 n° 176; F. PALERMO, I manoscritti Palatini di Firenze,

Firenze, Tipografia Galileiana, 1853, vol. I, p. 545 n° 478; L. GENTILE, I codici Palatini

della R. Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, I, Roma, 1889, pp. 538-9; ROCCA, p.

152 n. 47; MOSTRA LAURENZIANA, p. 57 n° 232; H. SCHRÖDER, Das Problem einer

Neuherausgabe des Lana-Kommentars, in DDJ, vol. XVII 1935, p. 79; CERESI, XXV, p.

26 n° 18; PETROCCHI, p. 524; RODDEWIG, n° 276; P. PROCACCIOLI, Filologia ed

esegesi dantesca nel Quattrocento. L'Inferno nel Comento sopra la Comedia di Cristoforo

Landino, Firenze, Olschki, 1989, pp. 56-142; BANCHI-STEFANIN, p. 101 n° 159.

note

Una mano moderna annota a penna, nel margine superiore di c. 1r: "Comento di

Benvenuto da Imola overo di Iacopo Bolognese che lesse a Bologna".

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 327 (183; E 5.4.12)

descrizione

Cart., 1485 (c. 149r), cm 29 x 20, cc. II + 155 + I'.

mani

Due mani in lettera corsiva di origine mercantesca: A (cc. 1r-124r) e B (cc. 124r-149r).

illustrazioni

Aniconiche (iniziali rubricate).

contenuto principale

Cc. 1r-149r, ANONIMO FIORENTINO, Commento all'Inferno.

Incipit: proemio, "Avea chominciato l'autore questa dipartita Chomedia in questi versi

latini: Ultima regni Canam"; Inf. I 1, "A evidenzia di questo primo capitolo e principio è

da sapere la vita de' mortali".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. II, p. 94 n° 172; MOSTRA LAURENZIANA, p. 51 n° 171; CERESI, XXV,

pp. 26-7 n° 19; BANCHI-STEFANIN, p. 101 n° 160.

note

Assenti.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Palatino 328 (228; E 5.3.22)

descrizione

Cart., sec. XV (I metà), cm 29,5 x 22, cc. IV + 232 + IV', num. parziale.

mani

Tre mani coeve: A (cc. 1r-10v), in littera textualis rotunda per testo poetico e allegazioni, e

in lettera bastarda su base testuale per il commento; B (cc. 11r-21v e 24r-26v), in littera

textualis di cattiva qualità per testo poetico e allegazioni, e in lettera mercantesca per il

commento; C (cc. 22r-23v e 26v-229v), in bastarda su base testuale, di modulo maggiore

per testo poetico e allegazioni. Integrazioni della mano C anche nelle carte scritte dalle

altre mani. Annotazioni mnemoniche cinquecentesche alle cc. 31r, 92r-93r, 97v, 98r, 99v,

111v-115r.

illustrazioni

Aniconiche (iniziale del commento e iniziali minori).

contenuto principale

Cc. 1r-229v, Inferno col Commento di FRANCESCO DA BUTI.

Incipit: proemio, "Poca favilla gran fiamma seconda. Lo eloquentissimo poeta volgare

Dante. Commento"; Inf. I 1, "Cioè nell'anno xxxv de la sua età".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. II, p. 94 n° 172; F. PALERMO, I manoscritti Palatini di Firenze, Firenze,

Tipografia Galileiana, 1853, vol. I, pp. 547-8; L. GENTILE, I codici Palatini della R.

Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, I, Roma, 1889, p. 540; MOSTRA

LAURENZIANA, p. 58 n° 251; CERESI, XXV, p. 27 n° 20; PETROCCHI, p. 524;

RODDEWIG, n° 277; P. PROCACCIOLI, Filologia ed esegesi dantesca nel Quattrocento.

L'Inferno nel Comento sopra la Comedia di Cristoforo Landino, Firenze, Olschki, 1989, pp.

53-142; FRANCESCHINI, Il commento dantesco, pp. 103-4; FRANCESCHINI, La prima

stesura, pp. 234-6; BANCHI-STEFANIN, pp. 101 n° 161.

note

Assenti.

schedatore

Marisa Boschi Rotiroti

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichiano 2 (26; III 4)

descrizione

Cart., secc. XIV e XV, cm 28,5 x 21, cc. II + 222, num. da 41 a 266.

mani

Quattro mani: A (cc. 41r-236v), in lettera bastarda su base cancelleresca, sec. XIV m.; B

(cc. 237r-260r), in lettera bastarda con elementi di littera antiqua, sec. XV; C (cc.

260v-262v e chiose a Purg. III-XXXIII e Par. I), in corsiva all'antica, sec. XV m.; D

(rubriche di Inf. I-XXXIV e Purg. I-IV), in lettera bastarda, sec. XV ex.

illustrazioni

Assenti ma previste (bianchi gli spazi ad esse riservati).

contenuto principale

Cc. 41r-260r, Commedia con rubriche in volgare di tipo C (assenti quelle relative a Purg.

V-XXXIII e all'intero Par.) e con brevi annotazioni e sporadiche chiose volgari a margine

dei luoghi seguenti: Purg. III 37 (State contenti, umana gente); 49 (Lerici e Turbìa);

112-117 (Manfredi e Costanza); 121 (Orribil furon li peccati miei); 124 (il vescovo di

Cosenza); 127-128 (l'ossa del corpo mio); IV 5-6 (le tre anime); 25-26 (San Leo, Noli e

Bismantova); 68 (Sion); 72 (Fetonte); 64 (IACOPO del Cassero); 133-136 (Pia de'

Tolomei); VI 13-15 (Benincasa da Laterina e Guccio dei Tarlati); 16-18 (Federigo Novello

e quel da Pisa); 19 (Orso degli Alberti); 22-24 (Pier da la Broccia); VII 94 (Rodolfo

d'Asburgo); 103 (Filippo III); 112 (Pietro d'Aragona); 129 (Beatrice, Margherita e

Costanza); 130-131 (Arrigo d'Inghilterra); VIII 52-53 (Nino Visconti); 71 (Giovanna

Visconti); 73-75 (Beatrice d'Este); IX 1 (La concubina di Titone antico); 14 (Progne); 23

(Ganimede); 37 (Achille); 103 (Sovra questo tenea ambo le piante); 115-116 (il

vestimento); X 55-57 (David e l'arca); 76 (Traiano); XI 27 (simile a quel che talvolta si

sogna); 58-59 (Omberto degli Aldobrandeschi); 91 (Oh vana gloria de l'umane posse); 97

(Guido Guinizzelli e Guido Cavalcanti); 114 (fu a quel tempo sì com'ora è putta); 133

(Provenzan Salvani); XII 28 (Briareo); 34 (Nembrot); 37 (Niobe); 40 (Saul); 43 (Aragne);

46 (Roboam); 50 (Almeon); 53 (Sennecarib); 56 (Ciro); 59 (Oloferne); XIII 152

(Talamone); 153 (Diana); 154 (Ammiragli); XIV 7 (Guido del Duca e Rinieri da Calboli);

58-60 (Io veggio tuo nipote); 86 (O gente umana); 93 (del ben richesto); 97-98 (Lizio e

Arrigo Mainardi, Pier Traversari e Guido di Carpegna); 100-102 (Fabbro e Bernardino);

104 (Ugolino degli Ubaldini); 106 (Federico Tignoso); 107 (Traversari e Anastasi); 118

(Pagani); 121 (Ugolino de' Fantolini); 139 (Aglauro); XV 49-54 (Perché s'appuntan li

vostri disiri); 94 (Pisistrato); 98 (Atene contesa fra Minerva e Nettuno); XVI 46 (Marco

Lombardo); 124-125 (Corrado da Palazzo, Gherardo da Camino e Guido da Castello); 132

(Levi); XVII 16 (chi move te); 19 (Progne); 25 (Aman); 34 (Lavinia); XVIII 91 (Ismeno e

Asopo); 100 (Maria corse); 118-120 (l'abate di San Zeno e Federico Barbarossa); 133 (Di

retro a tutti); 136 (E quella che l'affanno); XIX 136 (Se mai quel santo); XX 25 (Caio

Fabrizio); 43-96 (Ugo Capeto e i suoi discendenti); 103 (Pigmalione); 106 (Mida); 109

(Acam); 112 (Safira); 115 (Polinestore); 116 (Crasso); 130 (Delo); XXI 25 (le Parche); 64

(Prima vuol ben); 91 (Stazio); XXII 46-47 (Quanti risurgeran); 55-56 (Edipo); 110-111

(Antigone, Ismene, Deifile, Argia); 112-113 (Isifile e Manto); 146-147 (il profeta Daniele);

XXIII 25-26 (Erisitone); 30 (Maria di Eleazaro); 32-33 (chi nel viso de li uomini legge

"omo"); 76 (Forese Donati); 94 (la Barbagia); XXIV 28-33 (Ubaldino degli Ubaldini,

Bonifacio dei Fieschi e Marchese degli Argugliosi); 56 (Giacomo da Lentini); 121-123 (i

centauri); 124-126 (Gedeone); XXV 22 (Meleagro); 37 (Sangue perfetto); 65 (il possibile

intelletto); XXVI 25 (Guido Guinizzelli); 95 (Isifile); XXVII 37-38 (Piramo e Tisbe);

XXVIII 50 (Proserpina); 65-66 (Venere e Cupido); 71 (Ellesponto); 73 (Leandro); XXIX

49 (la virtù ch'a ragion discorso ammanna); 78 (onde fa l'arco il Sole); 83 (ventiquattro

seniori); 109-114 (il carro); 118-120 (Fetonte); XXX 1 (Quando il setttentrion); 124-125

(Sì tosto come in su la soglia fui); XXXII 40 (l'albero); 64-66 (Siringa); 142 (Trasformato

così 'l dificio santo); 148-150 (Sicura, quasi rocca in alto monte); XXXIII 43

(cinquecentodieci); 47 (Temi e Sfinge); 119 (Matelda).Par. I 16 (Parnaso); 20 (Marsia);

37-42 (la costellazione dell'Ariete); 68 (Glauco).

contenuto secondario

Cc. 260v-262v, Iacopo Alighieri, Capitolo sulla Commedia.

bibliografia

F. ROEDIGER, Dichiarazione poetica dell''Inferno' dantesco di Frate Guido da Pisa, in "Il

Propugnatore", n.s., a. I 1888, pp. 62-92, 360 n° 29; Catalogo dei manoscritti Panciatichiani

della Biblioteca Nazionale di Firenze, a cura di S. Morpurgo, P. Papa, B. Maracchi

Bigiarelli, Roma, Ist. poligrafico dello Stato, 1887-1962, vol. 1, pp. 3-4; K. TÄUBER, I

capostipiti dei manoscritti della Divina Commedia, Winterthur, Ziegler, 1889, p. 6;

MOSTRA LAURENZIANA, p. 40 n° 116; CERESI, XXIV, p. 33 n° 55; MOSTRA 1965,

pp. 66-7 n° 85; G. PETROCCHI, Vulgata e tradizioni regionali, in AA. VV., La critica del

testo. Problemi di metodo ed esperienze di lavoro. Atti del Convegno di Lecce, 22-26

ottobre 1984, Roma, Salerno Editrice, 1985, p. 119; G. CONTINI, Manoscritti meridionali

della 'Commedia', in Dante e l'Italia meridionale. Atti del Congresso Nazionale di Studi

Danteschi, Caserta-Benevento-Cassino-Salerno-Napoli, 10-16 ottobre 1965, Firenze,

Olschki, 1966, pp. 339-40; PETROCCHI, p. 525; RODDEWIG, n° 279;

BANCHI-STEFANIN, pp. 105-6 n° 170.

note

Es. di chiose: "Perché non siamo venuti che per me fuituri né contro a voler di Dio né

come dannati" (c. 115v, Purg. I 55-56). "Alchuni spongono qui che Catone fu tracto del

limbo da Christo con gli altri sancti padri" (c. 116r, Purg. I 90). "Questo dice perché fu

sepolto in terra et fattogli adosso un gran monte di pietre, poi fu scoperto et gittato alla

champagna presso al fiume del Verde, spegnendo lumi chome si fa agli scomunicati" (c.

121r, Purg. I 127-128).

schedatore

Francesca Mazzanti

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichiano 4 (39; III 5)

descrizione

Membr., sec. XV m., cm 26,5 x 22 , cc. III + 73 + II', num. da 2 a 74.

mani

Quattro mani in lettera bastarda: A (cc. 2r-50v), B ( cc.51r-73r), C (c. 73v), D (cc.

73v-74v).

illustrazioni

Assenti ma previste in spazi riservati.

contenuto principale

Cc. 4v-73r, PIETRO ALIGHIERI, Commento alla Commedia (I redazione) con varie

annotazioni latine marginali ai seguenti luoghi: Inf. proemio; I-XVII; Purg. XVII; XX;

XXIV-XXIX; XXXI-XXXIII; Par. proemio; I-XXXII; XXXIII.

Incipit: proemio all'Inf., "In quid ecclesiastico yesus filius si[...]ac sapientia abscondita";

Inf. I 1, "Hoc capitulum cum sequenti proemiale est et dividitur"; proemio al Purg., "Super

hac rubrica pro evidentia istius"; Purg. I 1, "In hoc capitulo auctor premisso primo

exordio"; proemio al Par., "Super hac rubrica notat auctorem nostrum procedere solito

modo"; Par. I 1, "Dividitur hoc capitulum in duas partes in prima actor".

contenuto secondario

C. IIIv, Notazione ed estratto della lettera che precede l'edizione Nidobeatina della

Commedia (IGI 359), mano di Baccio Valori (cfr. CHIAMENTI, p. 42);

cc. 2r-4v, Tavola delle materie della Commedia;

c. 73v, Excerpta da Aristotele, Seneca, Boezio;

cc. 73v-74v, Compendio di elementi di dottrina cristiana.

bibliografia

MOSTRA LAURENZIANA, p. 57 n° 226; Catalogo dei manoscritti Panciatichiani della

Biblioteca Nazionale di Firenze, a cura di S. Morpurgo, P. Papa, B. Maracchi Bigiarelli,

Roma, Ist. poligrafico dello Stato, 1887-1962, vol. 1, pp. 4-5; MOSTRA 1965, pp. 85-6 n°

117; CERESI, XXV, pp. 28-9 n° 24; BANCHI-STEFANIN, p. 106 n° 172;

CHIAMENTI, pp. 42-3 n° 10.

note

Assenti.

schedatore

Mariagrazia Orlandi

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichiano 5 (40; III 7)

descrizione

Cart., sec. XV, cm 34 x 25, cc. IV + 216 + IV', num. (saltato il n° 202; le cc. 210-215 sono

erroneamente num. 111-115: una numeraz. recente corregge pertanto l'antica).

mani

Una sola mano in lettera mercantesca.

illustrazioni

Aniconiche.

contenuto principale

Cc. 9r-215v, FRANCESCO DA BUTI, Commento all'Inferno con allegazione del testo

poetico.

Incipit: proemio, "Non so se farò pregio d'opera schrivendo la lettura sopra il poema"; II

proemio, "Sì chome dichono tutti li esponitori nelli principii delli autori si richede"; Inf. I

1, "In questa prima divisione del primo chanto della prima chantica deschrive l'autore".

contenuto secondario

Cc. 1r-8v, Giovanni Boccaccio, Trattatello in laude di Dante (2a redaz.);

c. 8v, Frammento della canzone dantesca CXVI, "Amor da che convien" (vv. 61-84).

bibliografia

Catalogo dei manoscritti Panciatichiani della Biblioteca Nazionale di Firenze, a cura di S.

Morpurgo, P. Papa, B. Maracchi Bigiarelli, Roma, Ist. poligrafico dello Stato, 1887-1962,

vol. 1, p. 5; MOSTRA LAURENZIANA, p. 58 n° 252; D. DE ROBERTIS, Censimento

dei manoscritti di rime di Dante, in SD, vol. XXXIX 1962, pp. 249-50 n° 85; CERESI,

XXV, p. 29 n° 25; RODDEWIG, n° 281; FRANCESCHINI, Il commento dantesco, p.

104; FRANCESCHINI, La prima stesura, pp. 234-6; BANCHI-STEFANIN, pp. 106-7 n°

173.

note

Assenti.

schedatore

Francesca Mazzanti

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichiano 6 (55; III 9)

descrizione

Cart., sec. XV, cm 29,5 x 22, cc. III + 90 + III', num. (non num. la c. fra la 52 e la 53, per

cui l'ultima c. è segnata 89 anziché 90).

mani

Una sola mano in lettera mercantesca.

illustrazioni

Aniconiche.

contenuto principale

Cc. 1r-89r, IACOPO DELLA LANA, Commento al Purgatorio con allegazione del testo

poetico.

Incipit: proemio, "L'autore in questa parte della seconda Comedia intende tractare

dell'anime"; Purg. I 1, "Poi che ·ll'autore ave tractato nella prima parte della sua

Commedia".

contenuto secondario

C. 89r, Ventura Monaci, sonetto "Se ·lla fortuna t'à fatto signore".

bibliografia

Catalogo dei manoscritti Panciatichiani della Biblioteca Nazionale di Firenze, a cura di S.

Morpurgo, P. Papa, B. Maracchi Bigiarelli, Roma, Ist. poligrafico dello Stato, 1887-1962,

vol. 1, pp. 5-6; ROCCA, p. 154 n° 62; I. SANESI, Bindo Bonicchi da Siena e le sue rime, in

GSLI, a. XVIII 1891, p. 65; MOSTRA LAURENZIANA, p. 57 n° 234; H. SCHRÖDER,

Das Problem einer Neuherausgabe des Lana-Kommentars, in DDJ, vol. XVII 1935, p. 79;

CERESI, XXV, p. 29 n° 26; RODDEWIG, n° 282; BANCHI-STEFANIN, p. 107 n° 174.

note

Assenti.

schedatore

Francesca Mazzanti

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Panciatichiano 7 (35; III 6)

descrizione

Membr., sec. XV, cm 22,5 x 31,5, cc. IV + 177 + VI', num.

mani

Mano di Johannes (c. 176r) in littera antiqua.

illustrazioni

Iconica (c. 1r, iniziale di cantica); numerose iniziali aniconiche.

contenuto principale

Cc. 1r-176r, BENVENUTO DA IMOLA, Commento al Purgatorio con allegazione del

testo dell'intera cantica (a c. 112v manca il commento a Purg. XX 97-102).

Incipit: proemio Purg., "Cum poeta bonus et peritus sit ille qui describit et determinat

unamquamque rem secundum suam proprietatem".

contenuto secondario

C. II'r, Sermone "de pace" in quindici distici latini (A. 1519).

bibliografia

MOSTRA LAURENZIANA, p. 58 n° 258; Catalogo dei manoscritti Panciatichiani della

Biblioteca Nazionale di Firenze, a cura di S. Morpurgo, P. Papa, B. Maracchi Bigiarelli,

Roma, Ist. poligrafico dello Stato, 1887-1962, vol. 1, p. 6; CERESI, XXV, pp. 29-30 n° 27;

RODDEWIG, Per la tradizione, p. 97 n° 28; BANCHI-STEFANIN, p. 107 n° 175.

note

Assenti.

schedatore

Mariagrazia Orlandi