«Censimento e edizione dei Commenti danteschi»

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Acquisti e doni 86

descrizione

Membr. (guardie cart.), sec. XIV (II metà), cm 37 x 25, cc. II + 32 + I', num.

mani

Una sola mano, in lettera bastarda su base cancelleresca (gruppo del Cento).

illustrazioni

Iconiche (c. 1r e c. 13r, iniziali di cantica) e aniconiche (iniziali di canto).

contenuto principale

Cc. 1r-32v, Commedia frammentaria (Inf. I-III 33; IV 58-VI 87; IX 34-X 63; XIX

133-XXIV 72; XXV 85-XXVIII 142; Purg. I 1-XI 39; XII 61-XIII 87; XV 109-XVI 126;

XVIII 1-XXVIII 15) con rubriche volgari di tipo A e con brevi chiose marginali in volgare

ai luoghi seguenti: Inf. XXVII 41 (aquila), 43 (Forlì), 46 (Malatesta), 49 (Lamone e

Santerno), Purg. XXVII 77-78 (Cesare).

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. II, p. 29 n° 40; D'ANCONA, II, p. 158 n° 168; MOSTRA

LAURENZIANA, p. 30 n° 15; PETROCCHI, p. 514; RODDEWIG, n° 157.

note

Frequenti maniculae.

schedatore

Giunia Adini

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Acquisti e doni 218

descrizione

Cart. (membr. le cc. IV e I'), 1390 (c.126v e c.130v), cm 28,5 x 21, cc. IV + 140 + IV',

num. (non num. c.1).

mani

Mano di Amachristus de Ciappis (c.126v, "Scripsi et complevi ego Amachristus de

Ciappis notarius Mccclxxxx XXV aprilis", e c.130v), in lettera bastarda su base

cancelleresca.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali di canto). A c. 139v, disegno a penna del leone di san Marco.

contenuto principale

C. 1r-v, GRAZIOLO BAMBAGLIOLI, Proemio alle Chiose e inizio del Capitolo I.

Incipit: "Ut si celestis et increati principis investigabilis".

Cc. 2r-126v, Commedia con rubriche volgari di tipo A (assenti a Purg. I e a Par. I, dove si

trovano due "Capitulla Paradisi") e con brevi annotazioni, marginali e interlineari, in latino;

chiosa marginale in latino a Inf. XXII, 89 (Sardegna).

C. 43r-v, annotazioni sui luoghi dell'inferno, i demoni, l'anima, le muse.

contenuto secondario

C. 127r, Menghino Mezzani, epitafio "Inclita fama";

c. 127r-v, annotazioni sulla vita di Dante, i peccati e le pene, i dannati;

cc. 128r-129v, Bosone da Gubbio, Capitolo sulla Commedia;

cc. 129v-130v, Iacopo Alighieri, Capitolo sulla Commedia;

cc. 131r-135v, Taddeo De' Gualandi, "Visione".

c. 136r-v, annotazioni sulle sibille.

bibliografia

BARTOLINIANO, pp. xl-xlii; BATINES, t. II, pp. 126-7 n° 239; MOSTRA

LAURENZIANA, n° 36; MOSTRA 1965, pp. 64-5 n° 82; CERESI, XXV, pp. 24-5 n°

15; PETROCCHI, p. 514; RODDEWIG, n° 158; GRAZIOLO BAMBAGLIOLI,

Commento all''Inferno' di Dante, a cura di L. C. ROSSI, Pisa, Scuola Normale Superiore,

1998, p. XCIV.

note

C.126v: "Explicit liber comedie Dantis Allaghieri / de Florentia per eum editus sub anno

dominice / incarnationis millesimo trecentessimo de mense marcij / sole existente in ariete

et luna nona in libra / laborante. Scripsi et complevi ego Amachristus de / Ciappis notarius

Mccclxxxx XXV aprilis".

C.130v: "Liber iste Dantis fuit completus per me Amachristum / de Ciappis anno Domini

millesimo trecentesimo nonagesimo die / vigesimo nono mensis aprilis predicti. Amen".

schedatore

Giunia Adini

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Acquisti e doni 219

descrizione

Cart., sec. XIV ex., cm 30 x 21,5, cc. V + 86 + IV', num.

mani

Due mani: A (cc. 1r-13v e cc. 15r-86v), in lettera mercantesca; B (c.14), in lettera bastarda

con elementi di mercantesca.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali di canto).

contenuto principale

Cc. 1r-86v, Commedia (lacuna da Inf. IX 70 a XIII 39; ripetuto Inf. XX 73-75) con

rubriche volgari di tipo B e con brevi annotazioni interlineari in latino a Par. I 15-17,

20-21, 26, 29, 32, 39; IV 103-104; V 134.

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

MOSTRA LAURENZIANA, p. 35 n° 51; PETROCCHI, p. 514; RODDEWIG, n° 159.

note

Assenti.

schedatore

Giunia Adini

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Acquisti e doni 220

descrizione

Cart., sec. XV in., cm 29 x 22,5 (cc. 144-153, cm 29,5 x 23), cc. VI + 153 + III' (cc.

138-143 recenti), num. mod. (altre due num. precedenti: una completa per pagine 1-306;

una lacunosa per carte, da c. 144 a c. 153, che inizia dal n° 75).

mani

Una sola mano in lettera bastarda su base testuale.

illustrazioni

Una illustrazione, probabilmente del sec. XVII, raffigurante il ritratto di Dante (c. VIv).

contenuto principale

Cc. 1r-137v, Commedia (da Inferno VIII 1 a Paradiso XI 54 con numerose lacune: Inf. XI

25-93; XXXIII 120-XXXIV 18; Purg. X 67-135; XV 28-XX 104; XXII 62-XXIII 37;

XXV 16-87; XXXI 1-XXXIV 145) con rubriche latine (ai canti IX-XIV dell'Inferno e I-VI

del Purgatorio) non corrispondenti alle tipologie individuate dalla Società Dantesca e con

brevi annotazioni marginali e interlineari in latino;

chiose marginali latine desunte da BENVENUTO DA IMOLA ai luoghi seguenti: Inf.

XXIII 66 (Federico II); XXX 5 (le figlie di Cadmo); XXXIII 7 (il conte Ugolino), 118

(frate Alberigo); Purg. I, chiose fitte; II 3 (Gerusalemme), 107-108 (elenco di auctoritates

sulla musica); III 8-9 (la coscienza), 112 (morte degli imperatori tedeschi); IV 5 (error),

25-26 (Noli e Bismantova), 72 (Fetonte); V 5 (il raggio interrotto), 10 (elenco di

auctoritates sulla sapienza), 37 (vapori accesi); VI 13 (Benincasa da Laterina), 15 (Guccio

dei Tarlati), 16 (Federigo Novello), 17 (quel da Pisa), 19 (conte Orso; Pier de la Broccia),

58 (Sordello), 106 (Montecchi e Capuleti), 112 (Carlo di Lussemburgo); VII 17 (ciò che

potea la lingua nostra), 91 (Rodolfo d'Asburgo), 97 (il re di Boemia), 99 (Albia), 103

(Filippo III), 105 (il giglio), 107 (Guglielmo -sic- di Navarra), 112 (Pietro III d'Aragona e

Carlo I d'Angiò), 134 (Guglielmo VII Spadalunga); X 52 (David); XI 52 (Omberto

Aldobrandeschi), 91 (la gloria), 133 (un amico di Provenzano); XII 49 (Erifile moglie di

Anfiarao), 55 (Ciro di Persia), 57 (Ezechia); XIV 97 (Lizio da Valbona, Arrigo Manardi,

Piero Traversari, Guido di Carpigna, Fabbro dei Lambertazzi, Bernardino di Fosco).

contenuto secondario

Cc. 144r-153v, Trattato morale (acefalo; incipit: "quello che illi desidera. Ma li homini rey

ponno fare quello che li vene facto").

bibliografia

BATINES, t. II, pp. 207-208 n° 387, p. 314 n° III; MOSTRA LAURENZIANA, p. 51 n°

187; MOSTRA 1965, p. 61 n° 77; CERESI, XXV, p. 25 n° 16; PETROCCHI, p. 514;

RODDEWIG, n° 160; RODDEWIG, Per la tradizione, p. 98 n° 50.

note

Il codice è in cattive condizioni, presenta molte macchie, fori e lacune (sembra anche che

alcune carte siano cadute); l'ultima carta è fortemente mutilata in basso, in alto e lungo il

margine esterno.

Esempio di rubrica: Inf. IX, "Supra capitulo precedenti auctor dicit quoniam Virgilius

fuerit turpiter / exclusus a porta civitatis inferni. Nunc consequenter in isto viiii° capitulo /

ostendit quoniam et cuius auxilio intraverit ipsam civitatem. Et potest dividi / in quatuor

partes generales. In prima describit introitum cum / deliberatione et consilio Virgilii. In

secunda describit mostra / infernalia apparentia sibi in dicta turri ibi E altro / disse. In

tertia describit illum qui introduxit eos in / dictam terram ibi tertia E gia venia. In quarta

describit pri/mam penam ibi reptam ibi dentro".

Frequenti maniculae.

schedatore

Giunia Adini

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 407

descrizione

Tre volumi, cart., sec. XV m., cm 40 x 28, num. Vol. I: cc. IV + 138 + IV'; vol. II: cc. III +

117 + III'; vol. III: cc. III + 156 + II'.

mani

Una sola mano, in corsiva all'antica, per tutti e tre i volumi.

illustrazioni

Iconiche (la prima di ogni volume, c. 1r) e aniconiche (iniziali dei commenti dei singoli

canti).

contenuto principale

Vol. I, cc. 1r-138v, IACOPO DELLA LANA, Commento all'Inferno, con annotazioni

marginali.

Incipit: proemio, "'Nel meçço del camin de nostra vita'. Ad intelligentia della presente

Comedia si come usano gli expositori de le scientie si è da notare quattro cose"; Inf. I 1, In

questi doi premieri capitoli si come è dicto fae prohemio e mostra sua dispositione della

humana spetie".

Vol. II, cc. 1r-117v, IACOPO DELLA LANA, Commento al Purgatorio, con annotazioni

marginali.

Incipit: proemio, "'Per correr meglior acqua alça le vele'. L'autore in questa segonda parte

della presente Comedia si intende tractare dello stato delle anime"; Purg. I 1, "Poscia che

l'autore ae tractato della materia infernale la quale si è ria, qui si intende tractare dello

Purgatorio".

Vol. III, cc. 1r-156r, IACOPO DELLA LANA, Commento al Paradiso.

Incipit: proemio, "Gloria et divitie in domo eius est, iustitia eius manet in seculum seculi";

Par. I 1, "L'autore dello presente capitolo si fae diu parte".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

CATALOGUE OF THE MANUSCRIPTS, n° 407; RELAZIONE, p. 26; MOSTRA

LAURENZIANA, p. 57; CODICI ASHBURNHAMIANI, pp. 606-7.

note

Nel primo volume ci sono due note di possesso, alle cc. IVv e I'r (due carte membranacee

che sono state applicate a due cartacee), di Antonio di Giusto Fiorentino, scultore in

Francia (1507). A c. IVr ci sono due cartigli, uno con il monogramma e il nome per esteso

di Renè de Bonival e un disegnino a penna, l'altro con una figura femminile nuda, a penna,

e motivi decorativi a matita.

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 408

descrizione

Membr., sec. XV in., cm 12,5 x 9, cc. III + 279 + III', num.

mani

Una sola mano, in littera textualis semplificata. Annotazioni e chiose di più mani.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali di canto). A c. 1r, stemma con leone aureo rampante in campo

azzurro.

contenuto principale

Cc. 1r-279r, Commedia con le divisioni dei canti e i componimenti di fine cantica estratti

dal Commento di BENVENUTO DA IMOLA (cc. 95r, 192v, 279v; il componimento

relativo all'Inf. è anticipato parzialmente a c. 91v; per quello relativo al Paradiso, "Gloria

Iam felix patuit michi regni tuenti", questo codice è l'unico testimone); chiose sporadiche e

annotazioni marginali in latino, per la maggior parte raffilate e spesso incomprensibili ai

seguenti luoghi: Inf. II-IV, brevi annotazioni; IV 38 (coloro che pur trovandosi di fronte a

Dio, non lo riconobbero); 59 (Giacobbe); XI, rare annotazioni; XVII, rare annotazioni;

XVIII 94 (Isifile ingannata da Giasone); 134 (il drudo di Taide); XIX, brevi annotazioni;

XIX 53 (Bonifacio VIII); 99 (Carlo d'Angiò); XX, annotazioni; XX 95 (stoltezza del

conte Alberto da Casalodi e inganno di Pinamonte); 110 (predizione del sacrificio di

Ifigenia); 116 (Michele Scoto); 118 (Guido Bonatti, astrologo); XXIV 86-7 (serpenti

velenosi del deserto libico); XXVI 85 (Ulisse); Purg. VII 94 (Rodolfo I d'Asburgo); 97

(Ottocaro di Boemia); 104 (Enrico I di Navarra); 109 (Filippo IV il Bello); 113 (Carlo I

d'Angiò); 116 (Alfonso III, figlio di Pietro III d'Aragona); 119 (Giacomo II re di Sicilia e

d'Aragona e Federico II re di Sicilia); 127 (Carlo II, Carlo I e Pietro III); 136 (Monferrato e

Canavese); VIII: brevi annotazioni; VIII 7 (Dante smette di ascoltare l'inno per guardare

un'anima); 13 (Inno di S. Ambrogio Te lucis ante); 19 (pericolo di fraintendere il vero); 26

(due angeli custodi delle anime contro la tentazione); 46 (Sordello scende tre gradini); 73

(Beatrice d'Este, madre di Giovanna e moglie di Nino Visconti); 119 (Corrado Malaspina,

nipote di Corrado il Vecchio); 134 (il sole non tornerà sette volte nella costellazione

dell'Ariete); IX 4 (le stelle della costellazione dello Scorpione); 7 (sono trascorse quasi tre

ore dall'inizio della notte); 23 (Ganimede); 45 (col viso rivolto verso il mare); 46 (Virgilio

spiega il sogno); IX 55 (Lucia); 58 (Sordello e altre anime); 82 (la giustizia); 94 (il primo

gradino); 111 (Dante si percuote il petto tre volte); 116 (veste grigia); 118 (chiavi d'oro e

d'argento); X 7 (sentiero scavato nella roccia); 24 (larghezza della cornice); 56 (episodio di

Oza e dell'Arca Santa); 66 (David che danza è "più e men che re"); 68 (Micòl, moglie di

David); XII 25 (Lucifero precipitato dal Cielo; superbia); XII 28 (Briareo); 34 (Nembrot);

37 (Niobe, figlia di Tantalo e di Dione); 49 (Erifile), 97 (la scala che sale alla Cornice

successiva); XIII: brevi annotazioni; XIII 25 (voci che "volano" intorno al poeta); 28

(esempi di carità); 31 (il secondo esempio è Oreste); 35 (il terzo è "Amate i vostri

nemici"); 67 (similitudine dei ciechi); 109 (Sapia senese); 123 (favola del merlo); 152 (i

senesi); XIV 7 (Guido del Duca di Bertinoro e Rinieri da Calboli); 51 (fiume Arno e monte

Falterona); Par. I 20 (Apollo sconfigge e scortica il satiro Marsia); 37 (il sole sorge per i

mortali da diversi punti); 104 (l'ordine delle cose è la forma che rende l'universo simile a

Dio); 121 (la Provvidenza divina); 127 (la forma spesso non si accorda all'idea dell'artista);

133 (il fulmine che cade a terra invece che salire in alto è un esempio della possibilità di

una deviazione dall'istinto); 139 (meraviglia se Dante "libero dal peccato" fosse rimasto a

terra); II: brevi annotazioni; II 38 (come una "dimensione" ne sopporta un'altra); 43 (in

Par. si potrà comprendere quello che crediamo per fede); 64 (il cielo delle Stelle fisse

presenta numerose stelle, diverse per quantità e qualità); 73 (ancora, se la macchia lunare

fosse di minore densità della materia); 106 (teoria delle macchie lunari); 112 (Primo

Mobile); III: brevi annotazioni; III 1 (Beatrice); 17 (Dante vede figure reali e le scambia

per riflesse); 49 (Piccarda Donati); 81 (la nostra volontà si unifica con quella divina); 88 (la

Grazia non è uguale in tutto il Par.); 91 (la Grazia è come un cibo che si chiede ancora);

118 (Costanza imperatrice); IV: brevi annotazioni; IV 1 (i due dubbi di Dante); 13 (Come

il profeta Daniele aveva placato l'ira di Nabucodonosor, spiegandogli il suo sogno, così

Beatrice placa l'animo di Dante, spiegandogli il suo dubbio); 28 (il Serafino più vicino a

Dio); 40-41 (con segni sensibili conviene parlare all'intelletto umano, perché apprende solo

dalla percezione sensibile); 59; 61 (incomprensioni degli antichi, teoria dell'influsso degli

astri); 67 (la Giustizia celeste può sembrare ingiustizia ai mortali).

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

CATALOGUE OF THE MANUSCRIPTS, n° 408; RELAZIONE, p. 26, MOORE, pp.

588-9; MOSTRA LAURENZIANA, p. 52; CERESI, XXV, pp. 135-6; PETROCCHI, p.

515; C. PAOLAZZI, Le letture dantesche di Benvenuto da Imola a Bologna e a Ferrara e le

redazioni del suo 'Comentum', in IMU, vol. XXII 1979, pp. 359 e 364-6 (poi nel vol.

Dante e la 'Commedia' nel Trecento, Milano, Vita e Pensiero, 1989, pp. 273-6); CODICI

ASHBURNHAMIANI, pp. 607-8; RODDEWIG, n° 167; RODDEWIG, Per la tradizione,

p. 99 n° 61.

note

C. IIIr, nota di proprietà, "DI TOMMASO SPINELLI MCCCCCLXIII".

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 832 (Pucci 4)

descrizione

Membr., sec. XIV ex. (chiose sec. XV), cm 35,5 x 24,5, cc. II + 135 + II', num. doppia (a

c. 1r la num. più antica non si vede).

mani

Due mani molto simili, A e B, in littera textualis, per il testo poetico e il commento di

modulo più piccolo; mano corsiva C per le chiose in latino; mano D (cc. 73r-74v), in littera

textualis.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali di ogni canto). Iniziali di cantica miniate.

contenuto principale

C. 1r-v, OTTIMO COMMENTO, Proemio.

Incipit: "La natura di le cose aromatico è questa che [...] peste che integre [...] la senape

par lieve cosa".

Cc. 1v-135r, Inferno e Purgatorio con rubriche in volgare e in latino di tipo B, con il

commento di IACOPO DELLA LANA e l'OTTIMO COMMENTO alternati (cfr.

ROCCA, pp. 152-3: "nei primi sei capitoli del Purg. e negli ultimi 13 della stessa cantica,

cominciando dalla chiosa al v. 34 del c. XXI è di Iacopo della Lana, e nel rimanente è

dell'Ottimo"); fitte chiose in latino, marginali e interlineari (assenti da Inf. VII 100 a XII

132; rade da Inf. XIII 1 a XVI 60).

Incipit: Inf. I 1, "In questo et nel seguente capitolo fa proemio si come è dicto et mostra

sua disposicione si d'esser come di tempo lo quale per allegoria figura la desposicione di

l'umana spece"; proemio Purg., "L'autore in questa siconda cantica di la presente Comedia

intende tractare di lo stato di l'anime partite da li suoi corpi"; Purg. I 1, "Poscia che l'autore

nella prima cantica ae tractato di la materia infernale la quale è tra l'altre ria".

contenuto secondario

Cc. 70r-71r, Indice alfabetico in latino;

cc. 73r-74v, Tavola delle rubriche del Purgatorio.

bibliografia

BATINES, t. II, n° 453; CATALOGUE OF THE MANUSCRIPTS, n° 832;

RELAZIONE, p. 40; MOORE, p. 576; ROCCA, pp. 152-3, 238, 240-1; MOSTRA

LAURENZIANA, p. 40, n° 111; CERESI, XXV, pp. 137-8; PETROCCHI, p. 516;

RODDEWIG, n° 174.

note

Assenti.

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 833 (Pucci 9)

descrizione

Cart. (membr. le ultime 9 carte), sec. XIV/XV, cm 37 x 26,5 (36,5 x 25 le cc. membr.), cc.

III + 106 + I', num.

mani

Varie mani: A (cc. 1r-89r), in lettera bastarda con elementi di mercantesca; B (c. 89v), in

lettera textualis semplificata; C (c. 90r-v), in littera antiqua; D (cc. 91r-96v), in corsiva

cinquecentesca; E (cc. 98r-106v), in lettera bastarda con elementi di cancelleresca.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali di canto; auree e miniate quelle delle cantiche); illustrazione iconica a c.

98r.

contenuto principale

Cc. 98r-106v, ANONIMO LATINO, Commento all'Inferno (acefalo, comincia da Inf. IX

17).

Incipit: "Descende mai alchun dal primo grado chi sol per pena la speranza trunca: primus

gradus ubi per pena solium truncatur spes est prima porta Inferni".

contenuto secondario

Cc. 1r-89r, Commedia (acefala, inizia da Inf. II 9) con rubriche in volgare di tipo A;

cc. 89v, Capitolo in terza rima: "O sommo eterno et infinito bene";

cc. 90, [Antonio da Ferrara], "Credo di Dante" (si interrompe al v. 144);

cc. 91r-96v, Rime ed epistole di vario argomento;

c. 99r, Breve riassunto di alcuni canti dell'Inferno.

bibliografia

BATINES, t. II, n° 459; CATALOGUE OF THE MANUSCRIPTS, n° 833;

RELAZIONE, p. 40; MOORE, pp. 577-8; MOSTRA LAURENZIANA, p. 52, n° 217;

CERESI, XXV, p. 138; PETROCCHI, p. 516; RODDEWIG, n° 175; Anonymous Latin

Commentary on Dante's Commedia. Reconstructed text, a cura di V. CIOFFARI, Spoleto,

Centro di Studi sull'Alto Medioevo, 1989, p. 8.

note

Assenti.

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 837

descrizione

Cart., sec. XV in., cm 29,5 x 21, cc. X + 162 + V', num.

mani

Una sola mano, in lettera bastarda su base mercantesca (le cc. 79r-159v sono vergate con

penna più sottile e inchiostro diverso).

illustrazioni

Aniconiche.

contenuto principale

Cc. 79r-159v, IACOPO DELLA LANA, Commento all'Inferno.

Incipit: proemio, "Ad intelligienza della presente Commedia si chome usano gli spositori

nelle scienze si è da notare quatro chose"; Inf. I 1, "In due primi chapitoli cioè nel primo e

nel secondo fa proemio e mostra sua disposizione chosì d'essere come di tenpo la quale

disposizione per alleghoria fighura la disspusizione della umana spezie".

contenuto secondario

Cc. 1r-74r, Inferno con rubriche in volgare di tipo A.

bibliografia

BATINES, t. II, n° 460; CATALOGUE OF THE MANUSCRIPTS, n° 837;

RELAZIONE, p. 41; MOORE, pp. 570-1; ROCCA, p. 152, p. 159; PETROCCHI, p.

516; RODDEWIG, n° 179.

note

Codice detto "il Verrazzano", dal nome di uno dei possessori. Nelle guardie, iniziali e

finali, alcune note di proprietà, uno stemma e varie annotazioni (elenchi di spese o

vendite).

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 839

descrizione

Misto (cart. le cc. 1-73 e 118-182; membr. le cc. 74-117), 1381 (cc. 74-117: c. 115v), sec.

XIV/XV (cc. 1-73 e 118-182), cm 28,5 x 22 (le cc. membr. cm 28,5/27 x 18,5/17), cc. IV +

182 + II', num.

mani

Diverse mani: A, in lettera bastarda, per il commento all'Inferno e al Paradiso; B, di

Tedaldo della Casa, in lettera bastarda con elementi di cancelleresca, per il commento alla

seconda cantica (c. 115v: "Expliciunt glose sive conllectiones magistri / Benvenuti super

purgatorium Dantis scripte per / fratrem Thedaldum ordinis minorum MCCCLXXXI / in

loco Burgi XVI augusti"). Lo stesso Tedaldo, sempre a c. 115v, annoterà più tardi, con

grafia incerta, l'aggiunta della copia del commento alle altre due cantiche (la nota è

parzialmente erasa: "[...g]losas / sive conllectiones [...] cuius eiusdem aut[...]uper infernum

/ et paradisum [...] manu sua / anno Domini MoCCCCoXo die / XX novembris"). A c. 1r

e 182v, altra mano coeva, in lettera bastarda.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali del Commento ai canti di Inferno e Paradiso, di modulo piuttosto

grande; spazi riservati per le iniziali dei canti del Purgatorio).

contenuto principale

Cc. 2v-181v, BENVENUTO DA IMOLA, Commento (recollectae della lectura dantesca

del 1375-76).

Incipit: proemio, "Isto itaque brevi premisso prohemio aliqua sunt videnda primo quis

huius operis fuerit auctor"; Inf. I 1, "Premitti solent modo veniendum est ad textus

premissis quibusdam que in principiis omnium"; Purg. I 1, "Iste secundus liber intitulatus

purgatorium primaria sua distinctione in tres partes"; proemio Par., "Virtutes habenti

magister virtus est spernem gloriam"; Par. I 1, "Primum capitulum prohemiale habet

quinque partes generales";

postille di mano di Tedaldo della Casa (es. c. 159r, a Par. XX 67-69);

postille e versi della Commedia di mano di Filippo Villani (es. c. 159v).

contenuto secondario

C. 1r, Annotazioni sulla nascita di Gesù e sulle stelle;

c. 182v, Considerazioni su stelle e pianeti.

bibliografia

BATINES, p. 308 n° V; CATALOGUE OF THE MANUSCRIPTS, n° 839;

RELAZIONE, p. 41; ROCCA, pp. 135-6; MOORE, p. 589; MOSTRA

LAURENZIANA, p. 35; MOSTRA 1965, pp. 91-2; CERESI, XXV, p. 16; C.

PAOLAZZI, Le letture dantesche di Benvenuto da Imola a Bologna e a Ferrara e le

redazioni del suo 'Comentum', in IMU, vol. XXII 1979, pp. 319-66 (poi nel vol. Dante e la

'Commedia' nel Trecento, Milano, Vita e Pensiero, 1989); RODDEWIG, Per la tradizione,

pp. 82, 87, 98 n° 49; C. PAOLAZZI, Giovanni da Serravalle espositore della 'Commedia' e

Benvenuto da Imola (con nuovi accertamenti sul Laurenziano Ashb. 839), in AA. VV., Atti

Giornata di Studi Malatestiani a San Marino (17 ottobre 1987), Rimini, Bruno Ghighi

editore, 1990, pp. 5-37; Accademia Toscana di scienze e lettere "La Colombaria". Le

raccolte della "Colombaria". I. Incunaboli. A cura di E. Spagnesi, Firenze, Olschki, 1993, p.

256; P. PASQUINO, Benvenuto da Imola e la tradizione dell''Ottimo Commento', in AA.

VV., Scritti offerti a Francesco Mazzoni dagli allievi fiorentini, Firenze, Società Dantesca

Italiana, 1998, pp. 85-94.

note

C. 74r, "Super Purgatorium Dantis Benvenutus De Imola".

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 840

descrizione

Cart., sec. XV (I metà), cm 29 x 21,5, cc. III + 111 + I', num.

mani

Una sola mano in corsiva all'antica.

illustrazioni

Aniconiche.

contenuto principale

Cc. 2r-111v, OTTIMO COMMENTO al Paradiso (II redazione).

Incipit: "La gloria di cholui che tutto muove etcaetera. Poiché lo auctore à trattato nelle

due precedenti parti in LXVII capitoli delle due parti di questo libro ora resta a trattare

della tertia et ultima parte cioè del regno de beati lo quale è chiamato Paradiso chasa et

palazzo di gloria et delle ricchezze di Dio".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

CATALOGUE OF THE MANUSCRIPTS, n° 840; RELAZIONE, p. 41; ROCCA, p.

237; MOSTRA LAURENZIANA, p. 58; Accademia Toscana di scienze e lettere "La

Colombaria". Le raccolte della "Colombaria". I. Incunaboli. A cura di E. Spagnesi, Firenze,

Olschki, 1993, p. 256; RODDEWIG, Handschriften des Ottimo Commento, p. 311-2 n°

18.

note

A c. 1v, titolo di mano seicentesca: "Comento senza nome sopra il Paradiso del

chiarissimo Poeta Dante".

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 841

descrizione

Cart., sec. XIV/XV, cm 29 x 19, 5, cc. II + 349 + II', num. 1-348 (ripetuto il n° 332).

mani

Una sola mano, in littera textualis (ductus più corsivo da c. 328 in poi). Di altra mano le

cc. 346v-347r.

illustrazioni

Assenti ma previste (a c. 112v, probabilmente aggiunta posteriormente, iniziale iconica;

iniziali aniconiche alle cc. 181v, 185r, 193r, 201r, 229v; numerosi disegni marginali).

contenuto principale

Cc. 1r-346r, PIETRO ALIGHIERI, Commento (II redazione)

Incipit: proemio, "Quamvis librum Comedie Dantis Alegerii de Florencia Petri mei

genitoris, non modicum in suo tegumento clausum et obscurum, hactenus nulli

temptaverint totaliter calamo aperire"; Inf. I 1, "Presens capitulo prohemiale est et

allegoricum valde, habens tres principales partes, ut ostendam in processu"; proemio

Purg., "Finito hoc primo premisso libro huius sue Comedie in quo tractavit de Inferno,

auctor post hoc adgreditur materiam huius sui secundi libri"; Purg. I 1, "Hoc capitulum

dividendum est in duas principales partes"; proemio Par., "Super rubrica huius tertii libri

de Paradiso intitulati premictendum est"; Par. I 1, "Presens hoc primum capitulum

Paradisi tres habet partes".

contenuto secondario

Cc. 346v-347r, "Oratio devota gloriose Virginis Matris Marie".

bibliografia

CATALOGUE OF THE MANUSCRIPTS, n° 841; RELAZIONE, p. 41; L. ROCCA, Del

commento di Pietro di Dante alla Divina Commedia contenuto nel codice Ashburnham 841,

in GSLI, a. VII 1886, pp. 366-7; ROCCA, pp. 399-425; MOSTRA LAURENZIANA, p.

40; MOSTRA 1965, p. 86; CERESI, XXV, pp. 16-7; S. PAGANO (Tesi di Laurea in

Filologia Dantesca), La seconda redazione del Commentarium di Pietro Alighieri nel cod.

Laur. Ashb. 841, a. a. 1977-78, 6 voll.; Il 'Commentarium' di Pietro Alighieri nelle redazioni

Ashburnhamiana e Ottoboniana, trascrizione a cura di Roberto Della Vedova e Maria

Teresa Silvotti, nota introduttiva di E. Guidubaldi, Firenze, Olschki, 1978; G. FRASSO,

recens. a "Il 'Commentarium' di Pietro Alighieri nelle redazioni Ashburnhamiana e

Ottoboniana", in "Aevum", a. LIV 1980, pp. 381-3; Accademia Toscana di scienze e lettere

"La Colombaria". Le raccolte della "Colombaria". I. Incunaboli. A cura di E. Spagnesi,

Firenze, Olschki, 1993, pp. 256-7.

note

C. Ir: "costui pare che scrivesse intorno al 1360 e che ciò si raccolga dal commento al 6

Canto dell'Inferno ove dice". C. 1r, in alto in un angolo: "Supra la cantica di Dante / et

ampliata et dichiarata / dal suo figliolo"; in basso, note di possesso "Dominici Mellinii

Guidonis filii" e un'altra erasa. Annotazioni marginali, di mano forse seicentesca. Il codice

ha molte carte restaurate, anche con perdita di brani di testo.

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

_________________

Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham 844

descrizione

Cart. (cc. II-III membr.), 1539 (c. 36v), cm 21,5 x 14,5, cc. V + 39 + I', num.

mani

Due mani coeve: A (cc. 1v-36v) e B (cc. 37r-39r).

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 2r-36v, CHIOSE SELMIANE all'Inferno.

Incipit: "Le chiose del libro di Dante comincia nel principio del primo libro detto Inferno.

'Nel mezzo del camin di nostra vita': con ciò sia cosa che tutta l'humana generatione fu

creata per andar in Paradiso, el cammino de l'andare si è la vita et dura dal di della creatione

infino alla morte".

contenuto secondario

C. 1v, Epistola ("Saria stato mio animo, magnifica madonna con troppo maggior dono che

questo non è poter dimostrare");

cc. 37r-39r, Pietro Alighieri, canzone "Non si può dir che tu non possi tucto".

bibliografia

CATALOGUE OF THE MANUSCRIPTS, n° 844; RELAZIONE, p. 41; ROCCA, p. 85;

G. CROCIONI, Le rime di Pietro Alighieri precedute da cenni biografici, Città di Castello,

S. Lapi tipografo-editore, 1903 ("Collezione di opuscoli danteschi inediti o rari" vol.

LXXVII-LXXVIII); MOSTRA LAURENZIANA, p. 63.

note

Il ms. è copia del Laurenziano 40 46.

C. II v, "Di Piero di Dante Alighieri scritte nel 1539" (ripetuto a c. 1r). A c. 36v, "fatto adì

13 di genaio nel 1539".

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham Appendice Dantesca 2 (Ash. 182)

descrizione

Membr., sec. XIV ex., cm 32 x 24, cc. III + 133 + III', num.

mani

Due mani coeve: A, in littera textualis, per la Commedia; B, in lettera bastarda, per il

commento.

illustrazioni

Aniconiche.

contenuto principale

Cc. 1r-132r, Volgarizzamento del Commento di PIETRO ALIGHIERI (fino a Par.

XXXII).

Incipit: proemio, "Secondo che dice il savio Ecclesiastico, la sapiença nascosa e 'l tesoro

non veduto sono di poca utilità"; Inf. I 1, "Questo capitolo col sequente è prohemiale e

contiene quatro parti principali"; proemio Purg., "Per la robrica sopradetta si potrebbe

dubitare di quale Purgatorio intende l'autore, o dello essentiale o del morale"; Purg. I 1, "In

questo primo capitolo l'autore premette la invocatione et exordio"; proemio Par., "Sopra la

robbrica di questa terça parte nota che l'autore procede al modo usato tractando del

Paradiso figurativo"; Par. I 1, "Incomincia dicendo 'La gloria di colui che ·ttutto move'.

Questo capitolo si divide in due parti".

Cc. 2v-132v, Commedia con rubriche in volgare di tipo A (si interrompe a Par. XXXII

138).

C. 1v, IACOPO DELLA LANA, Proemio al Commento.

Incipit: "'Nel meço del chamin'. Ad inteligientia della presente Chomedia si chome uxano li

expositori ne le scientie sie da notare IIII cose".

contenuto secondario

C. 133r, Componimento poetico, "Senpre [...] uno fa danno a cento".

bibliografia

RELAZIONE, p. 85; MOORE, pp. 573-4; ROCCA, p. 348; MOSTRA

LAURENZIANA, p. 36; MOSTRA 1965, p. 87; CERESI, XXV, p. 17; PETROCCHI, p.

516; RODDEWIG, n° 182; CHIAMENTI, p. 42 n° 8.

note

Assenti.

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham Appendice Dantesca 4 (Ash. 184)

descrizione

Cart., 1474 (c. 254v), cm 27,5 x 19,5, cc. II + 256 + I' (caduta c. 251), num.

mani

Mano di "Iacubo de Cavallo" (c. 254v), in littera antiqua, per il testo poetico e alcune

postille marginali e interlineari. Chiose marginali latine e volgari di varie altre mani, anche

molto tarde.

illustrazioni

Aniconiche.

contenuto principale

Cc. 8r-254v, Commedia con rubriche in volgare di tipo A, con annotazioni marginali e

interlineari in volgare e con sporadiche chiose in latino e in volgare di più mani alternate ai

seguenti luoghi: Inf. I 1 (vita media dell'uomo), 7 (vita peccaminosa), 11 (sonno), 13 (la

vita virtuosa è assimilata a un colle), 17 (raggi del sole), 19 (lo splendore del sole calma la

paura), 24 (l'uomo salvatosi faticosamente dal mare si volge a riguardare l'acqua), 28

(stanchezza), 32 (la lonza), 45 (il leone), 101-105 (il veltro e la profezia); III 1 (la porta

dell'Inf.), 4-6 (la Giustizia ha mosso il creatore dell'Inf.), 7 (niente è stato creato prima), 9

(chi entra, abbandona ogni speranza), 10 (parole oscure), 12 (parole difficili da

comprendere), 13 (la spiegazione di Virgilio), 14 (qui deve lasciare tutti i dubbi e le paure),

18 (coloro che hanno perduto Dio), 20 (con il volto sorridente), 21 (le cose sconosciute ai

vivi), 22 (sospiri angosciosi e lamenti), 24 (non ci sono stelle), 24 (commozione di Dante),

25 (lingue differenti e orrendi ragionamenti), 26 (voci addolorate e irate), 27 (suoni alti e

bassi e rumori di mani che si percuotono), 29 (l'aria è eternamente scura), 30 (vento

turbinoso), 60 (papa Celestino V); IV 104 (parlando di cose che ora non è il caso di

riferire), 136 (Democrito); V 60 (Babilonia in Egitto), 116 (Francesca da Rimini), 123

(Virgilio o Boezio); VI 13-18 (Cerbero), 22 (Cerbero vede Dante), 25 (la parte razionale),

69 (Carlo di Valois), 106 (Aristotele); 109 (i dannati non possono raggiungere la vera

perfezione); VII 118 (iracondi), 128 (tra la riva asciutta e la palude); VIII 19 (Flegiàs); IX

8 (reticenza di Dante), 54 (Teseo), 98 (Ercole e Cerbero), 120 (nessuna opera ricerca ferro

più rovente); X 11 (quando le anime ritorneranno col loro corpo), 14 (Epicuro), 18 (Dante

vuole parlare con un'anima), 48 (Farinata ha vinto due volte i Guelfi), 78 (superbia di

Farinata), 79 (profezia dell'esilio), 119 (Federico II di Svevia); XI 8 (papa Anastasio), 102

(la Fisica di Aristotele); XIV 15 (Catone Uticense); XVII 22 (il castoro), 55 (Dante

riconosce i dannati ma non li nomina), 59 (stemma dei Gianfigliazzi), 63 (stemma della

famiglia Obriachi di Firenze), 64 (Scrovegni di Padova), 68 (Vitaliano del Dente), 73

(Giovanni di Buiamonte), 97 (Gerione); XXII 100 (due nobili bolognesi, della Milizia della

beata Vergine Maria), 115 (Caifa); XXVII 41 (stemma della famiglia da Polenta), 43

(Forlì); XXIX 27 (Geri del Bello, consanguineo di Dante), 59 (Egina); XXXIII 1 (il conte

Ugolino della Gherardesca); XXXIII 22 (la torre dei Gualandi); Purg. I 1 (strumenti più

elevati per trattare della materia del Purg.), 7 (l'anima che era morta all'Inf.), 12 (mito delle

figlie di Pierio), 13 (il colore del cielo); II 1 (il sole sorge all'orizzonte), 10 (la spiaggia), 15

(il mattutino), 22-23 (visione); IV 42 (il quadrante); V 1 (introduce il nuovo canto), 7

(fragilità umana); VII 103 (Filippo III l'Ardito, re di Francia), 111 (Pietro d'Aragona che

parla con Carlo I conte di Provenza), 127-129 (Carlo II è inferiore al padre, Carlo I di

quanto egli è inferiore a Pietro III), 131 (Arrigo d'Inghilterra), 133 (Guglielmo di

Monferrato); X 1 (ingresso nel Purg.), 7 (sentiero scavato nella roccia), 12 (difficoltà del

cammino), 17 (liberi dalla strettoia e usciti all'aperto), 28 (non avevano ancora ripreso il

cammino), 32 (Policleto), 33 (la natura dovrebbe riconoscersi vinta dalla perfezione degli

intagli), 34 (l'arcangelo Gabriele e il suo annunzio), 37-39 (immagine scolpita sembra vera),

41 (Maria), 42 (colei che aprì l'amore di Dio per gli uomini); XVI 1 (fitto buio provocato

dal fumo), 77 (libera volontà), 99 (agli Ebrei era proibito il consumo di carni di animali che

non ruminavano e non avevano le unghie fesse), 100 (le guide spirituali danno un cattivo

esempio); XVIII 136 (Creusa); XX 1 (non si può resistere a una volontà migliore), 15

(quando arriverà il veltro?), 67 (Ugo Capeto e sua discendenza), 68 (morte di S.

Tommaso), 70 (profezia), 79 (Carlo II lo Zoppo), 109 (l'avarizia di Acan), 112 (Saffira e

Anania), 113 (Eliodoro), 115 (Polinestore uccisore di Polidoro), 116 (Crasso); XXIII 1 (i

golosi), 25 (Erisittone); XXIX 1 (canto di Matelda), 4 (ninfe delle selve), 7 (la donna si

avvia lungo la riva del fiume), 10 (non avevano ancora percorso cinquanta passi), 13

(nuova direzione), 115 (parole di Matelda), 116 (luce improvvisa); Par. XIX 1 (l'aquila che

parla), 128 (poche buone azioni di Carlo II d'Angiò); XXII (Dante chiede spiegazione del

grido delle anime); XXIII 51 (cerca invano di richiamare la visione alla mente), 61-63

(alcune cose non si possono comprendere); XXIV 1 (sodalizio); XXV 30 (epistola di S.

Iacopo); XXVII 1 (tutti i beati intonano il Gloria), 10 (San Pietro sdegnato per la

corruzione del papato), 19 (le parole di San Pietro), 31 (una donna onesta arrossisce di

vergogna anche per colpe altrui), 40 (continua l'invettiva di San Pietro), 60 (questa

degenerazione doveva avvenire), 67 (paragone con la neve), 79 (Dante si accorge di essersi

spostato); 88 (passaggio al cielo successivo), 91 (il passaggio avviene attraverso lo sguardo

di Beatrice), 121 (invettiva di Beatrice contro la cupidigia); XXX 130 (la rosa celeste);

XXXIII 133 (paragone con il geometra che si concentra per risolvere il problema).

contenuto secondario

Cc. 1r-4r, Bosone da Gubbio, Capitolo sulla Commedia;

cc. 4r-7r, Iacopo Alighieri, Capitolo sulla Commedia (attribuito dal copista a Piero, c. 4r);

cc. 8r, 90r, 172v, Sonetti adespoti introducono le tre cantiche (c. 8r, "Quivi començia l'alta

Comedia"; c. 90r, "Poscia che Dante à tucto demostrato"; c. 172v, "In questa terça et

ultima sua parte");

cc. 255r-257v, [Antonio da Ferrara], "Credo di Dante" (mutilo).

bibliografia

RELAZIONE, p. 85; MOORE, p. 580; MOSTRA LAURENZIANA, p. 51; DE

ROBERTIS, Censimento dei manoscritti di rime di Dante, in SD, vol. XXXIX 1962, pp.

171-2; CERESI, XXV, pp. 139-40; PETROCCHI, p. 516; RODDEWIG, n° 184.

note

C. IIr, frontespizio decorato, con armi e motti.

C. 254v, "Iça finixe la terça et ultima Comedia del Paradiso de Dante Aldicherio de

Fiorença. Scripto per me Iacubo de Cavallo Nell'anno MCCCCLXXIIII Die XXIIII

Augusti VII Indictionis".

A c. 7v è annotata la nascita di un bambino, "Gaietto Viringeri", nella "cità de Cotrone", il

13 ottobre 1513. Alle cc. 250v e 252r sono stati aggiunti di mano moderna i versi di Par.

XXXII, 70-129, mancanti per la caduta di c. 251.

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham Appendice Dantesca 7

descrizione

Membr., 1368 (cc. 80v, 181r, 183r, 283r, 290v), cm 14,5 x 9,5, cc. III + 292 + I', num.

mani

Mano di "Betinus de Pilis" (c. 283r), in littera textualis. Di due mani diverse, più tarde, il

commento, alle cc. 80v-81v e le cc. 291r-292v.

illustrazioni

Aniconiche (iniziali di canto).

contenuto principale

Cc. 1r-283r, Commedia (acefala, inizia da Inf. VII 127) con rubriche in volgare di tipo B;

cc. 80v-81v, IACOPO DELLA LANA, Commento al Purgatorio, in latino, mutilo.

Incipit: Purg. I 1, "Postquam [auctor] tractavit de materia infernali in prima parte, quid est

inter alias mala, hic intendit tractare de purgatoria".

contenuto secondario

Cc. 283v-286v, Iacopo Alighieri, Capitolo sulla Commedia;

cc. 286v-290v, Bosone da Gubbio, Capitolo sulla Commedia;

cc. 291r-292v, Matteo Correggiari, Ternario trilingue: "Piero Suscendullo amico dilletto".

bibliografia

BATINES, t. II, n° 187; RELAZIONE, p. 85; MOORE, p. 588; ROCCA, p. 158;

MOSTRA LAURENZIANA, p. 30; MOSTRA 1965, pp. 63-4; CERESI, XXV, p. 19;

PETROCCHI, p. 517; RODDEWIG, n° 187.

note

A c. IIIr, a matita, nota del sig. S. Kirkup per l'acquisto del codice dal libraio Piatti,

proveniente dalla biblioteca di Galeotto Corazzi di Cortona. Il codice è conservato in un

astuccio di velluto rosso, insieme a un piccolo manoscritto membranaceo del 1845,

eseguito da S. Audin per il Kirkup. Le prime tre carte contengono una lettera dell'Audin al

Kirkup;

alle cc. 4r-9r c'è una descrizione del manoscritto n. 3 della Bibliothèque Royale di Parigi

(ora Ms. It. 538), del 1351, copiato anche questo da "Betino de Pilis", e la trascrizione del

canto VIII dell'Inferno, per poter permettere un confronto con la copia del Kirkup.

Le cc. 10r-29r riportano i primi sette canti dell'Inferno (mancanti in Ashb. App. Dant. 7),

con una imitazione quasi perfetta della scrittura e della decorazione.

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Ashburnham Appendice Dantesca 8

descrizione

Membr., sec. XIV/XV, cm 34 x 25, cc. II + 205, num.

mani

Due mani coeve: A, in littera textualis, per il testo poetico; B, in lettera bastarda, per il

commento e le chiose marginali.

illustrazioni

Iconiche (iniziali di cantica) e aniconiche (iniziali di canto).

contenuto principale

Cc. 2r-205r, Commedia con rubriche in latino ("Incliti vatis et poete clarissimi Dantis

Allegherii civis honorabilis florentini prime partis eius Comedie que infernus dicitur

capitulum incipit primum feliciter dante Deo") e con commento in latino (cc. 2v-18v).

Incipit: Inf. I 22, "Et come: hic Autor ponit dispositiones animi sui quae nata est ex illa

quietatione per comperationem pulcherimam et vult dicere quod accidit sibi

quemadmodum naufrago qui cum multo periculo perventus ad litus respicit sibi a tergo".

Chiose marginali e brevi annotazioni in latino ai seguenti luoghi: Inf. X 9 (la ragione); 15

(Epicurei); 85 (sconfitta dei Guelfi); XVII 1 (Gerione); 5 (descrizione della materia); 13

(due tipi di frode); 15-16 (varietà dei raggiri); 24 (margine di pietra); 25 (gioiscono nel

frodare); 27 (forca avvelenata); 31 (per osservare gli usurai); 43 (violenza); 46 (pianto); 50

(usura); 56 (stemmi di alcune famiglie nobili); 59 (Gianfigliazzi); 63 (Obriachi); 64

(Scrovegni di Padova); 72 (Giovanni di Buiamonte); XVIII 1 (Malebolge); 5 (pozzo); 9

(dieci fossati); 22 (Dante vede a destra i ruffiani); 23 (nuovi tormenti); 25 (anime nude); 27

(Dante e Virgilio procedono lentamente); 34 (sasso oscuro); 37 (le anime corrono

velocemente, sferzate dai diavoli); 46 (peccato infame); 50 (Venedico Caccianemico di

Bologna); 61 (vocabolo bolognese); 66 (donne da ingannare); 80 (seduttori); 96 (Giasone e

Medea); 113 (adulatori); 116 (vizio abominevole); 135 (libidine); XIX 4 (le cose divine

non si comprano col denaro); 11 (meriti e demeriti); 30 (fiamma che arde le piante dei piedi

dei simoniaci); XXI 41 (Bonturo Dati, lucchese); 50 (graffi dei demoni).

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. II, n° 188; RELAZIONE, p. 85; MOORE, pp. 582-3; D'ANCONA, II, p.

155; MOSTRA LAURENZIANA, p. 39; CERESI, XXV, p. 141; PETROCCHI, p. 517;

RODDEWIG, n° 188.

note

Assenti.

schedatore

Maria Luisa Tanganelli

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conventi Soppressi 113 (SS. Annunziata 25)

descrizione

Cart., sec. XV, cm 29 x 21,5, cc. VI + 142 + V', num.

mani

Due mani: A (cc. 1r-140v) e B (cc. 141r-142r), entrambe in lettera mercantesca.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 1r-142r, OTTIMO COMMENTO, all'Inferno e al primo canto del Purgatorio.

Incipit: proemio, "La natura delle cose aromatiche è quella"; Inf. I 1, "Dividesi questa

prima parte principalmente in 2 parti"; Purg. I 1, "Poi che l'autore nella prima precedente

chantica".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. I, p. 625-6 n° IX; ROCCA, p. 236 n° 7; MOSTRA LAURENZIANA, p. 40

n° 114; RODDEWIG, Handschriften des Ottimo Commento, n° 7.

note

C.1r: "Di Domenico di Guido Mellini, ma hoggi di Andrea d'Antonio Andreini".

schedatore

Giunia Adini

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conventi Soppressi 204 (Badia Fiorentina L - IX)

descrizione

Membr., sec. XIV ex., cm 40 x 27,5, cc. IV + 281 + III', num.

mani

Mano di "presbyter Johannes quondam Wilhelmi de Berlandia" (c.92v) in littera textualis.

illustrazioni

Iconiche (a piena pagina, c.1v e c.95v; iniziali di cantica, cc. 3r, 96r e 187r; iniziali dei canti

dell'Inferno) e aniconiche (iniziali dei canti del Purgatorio e del Paradiso, sia per il testo

che per il commento).

contenuto principale

Cc. 2r-281r, Commedia con rubriche volgari di tipo B (talora assenti) e col Commento di

FRANCESCO DA BUTI.

Incipit: proemio, "Poca favilla gram fiamma segonda. Lo eloquentissimo"; Inf. I 1, "In

questi primi tre ternarii del primo canto"; Purg. I 1, "Perché ne la prima cantica è stato";

Par. I 1, "Imperò che nella prima cantica nel suo principio".

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. II, pp. 33-4 n° 50 (denominato Badia Fiorentina I), p. 318 n° I; D'ANCONA,

I, pp. 26-7 e tav. LII; II, pp. 158-9 n° 169; MOSTRA LAURENZIANA, p. 35 n° 34; P.

D'ANCONA, La miniature italienne du Xe au XVIe siècle, Paris-Bruxelles, G. Van Oest,

1925, p. 36; S. VAGAGGINI, La miniature florentine aux XIVe et XVe siècles,

Milano-Firenze, Electa, 1952, p. 7 e tav.17; Mostra Storica Nazionale della Miniatura

(Palazzo Venezia, Roma), Firenze, Sansoni, 1954, p. 224 n° 342; D. HUGHES, 300

Illustrations of the Divine Comedy, in "Annual Report of the Dante Society", vol. LXXVII

1959, p. 22; M. SALMI, Problemi figurativi dei codici danteschi del Tre e del

Quattrocento, in AA. VV., Atti del I Congresso Nazionale di Studi Danteschi,

Caserta-Napoli 21-25 maggio 1961, a cura di A. e P. Borraro, Firenze, Leo S. Olschki,

1962, p. 177; CERESI, XXIV, p. 9 n° 1; PETROCCHI, p. 517; ILLUMINATED

MANUSCRIPTS, I, pp. 224-5; RODDEWIG, n° 191; Biblioteca Medicea Laurenziana,

Firenze, Nardini, 1986 ("Le grandi Biblioteche d'Italia"), p. 154 tav. CIV;

FRANCESCHINI, Il commento dantesco, pp. 50-2 e 103; FRANCESCHINI, La prima

stesura, pp. 219-20, 224 e 234; F. FRANCESCHINI, Dante, il Buti e gli Appiani. Un

codice tra Piombino, Piacenza e il Massachussets, Pisa, ETS, 1998, pp. 19-21, 67-85 e

passim.

note

C. 92v: "Hoc scripsit presbyter Johannes quondam Wilhelmi de Berlandia, capellanus

magnifici et potentissimi domini D. Petri de Gambacurtis et cetera". C. 281r: "Et qui

finisce lo canto trentatré della terça cantica della comedia di Dante Allighieri da Firençe,

composta per lo insigne et egregio doctore in trivio benché suffitientemente admaestrato in

ogni facultà come apare in questa sua opera, Maestro Francescho da Buti honorevole

cittadino di Pisa. Amen". Nella stessa carta, in calce al testo: "Hic liber est Monasterii

Abb. Florentine". Da c. 28r (Inf. IX) viene tralasciata la parafrasi iniziale dei canti.

Secondo il Franceschini, il codice, per quel che riguarda la prima cantica, sarebbe stato

miniato a Bologna, nella scuola di Niccolò da Bologna, nell'ultimo decennio del XIV sec.;

invece a Firenze, nel secondo decennio del XV sec., sarebbero state miniate le altre due

cantiche e inseriti i frontespizî di Inferno e Purgatorio.

schedatore

Giunia Adini

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Città, biblioteca, segnatura

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conventi Soppressi 407 (SS. Annunziata 526)

descrizione

Membr., 1413 (c.280v), cm 18,5 x 11,5, cc. II + 280 + I', num. (saltate le cc. 35bis, 48bis,

50bis, 75bis, 80bis, 109bis).

mani

Mano di Baldese filius Ambrosi quondam Baldesis (c.280v) in littera textualis

semplificata.

illustrazioni

Aniconiche (c. 5r, c. 98r e c. 190r, iniziali di cantica).

contenuto principale

Cc. 1r-3v, FRANCESCO DA BUTI, Prologo all'Inferno.

Incipit: "Tucti gli expositori ne' principii".

Cc. 96r-97r, FRANCESCO DA BUTI, Prologo al Purgatorio.

Incipit: "Perché nella prima cantica fu toccato".

Cc. 5r-280v, Commedia con chiose volgari marginali e interlineari di una sola mano: Inf.

I-XVI (cc. 5r-46v) rade, XVIII-XX (cc. 46v-56v) fitte, XXI-XXV (cc. 57r-70r) rade,

XXVI-XXX (70v-83v) fitte, XXXI-XXXIV (84r-95r) rade; Purg. I-II (cc. 98r-103r) rade,

III (103r-105v) fitte, IV-IX (cc. 106r-122r) rade. Brevi annotazioni volgari marginali di

altra mano.

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

BATINES, t. II, pp. 34-5 n° 51, pp. 355-6 n° XXVI; MOSTRA LAURENZIANA, p. 40

n° 124; PETROCCHI, p. 517; RODDEWIG, n° 193.

note

Le annotazioni o riportano singole varianti o evidenziano nomi di persone e luoghi

menzionati nel testo. C. 280v: "Explicit tertia et ultima cantica Dantis quam ego Baldese

filius Ambrosi condam Baldesis, civis et notarius florentinus, scrissi et explevi in anno

Mccccxij Indictione vj die xviiij mensis Januarij. Deo gratias. Amen". Le cc. 35bis, 48bis,

50bis, 75bis, 80bis e 109bis, in cui sono riportate soltanto le chiose (senza, cioè, il testo

della Commedia) sono state ritagliate in modo tale da lasciare solo la parte scritta. Sono

palinseste le cc. 6-15, 30-51, 66-73, 191, 198-199, 201-205, 212, 214.

schedatore

Giunia Adini