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Città, biblioteca, segnatura
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Paris, Bibliothèque Nationale, Fonds italien 1015 (Ancien fonds 8138)
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descrizione
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Cart., sec. XVI
in., cm 19 x 13,5, cc. III + 262 + III', num.
|
mani
|
Tre mani: A,
principale, in scrittura corsiva a piena pagina; B, in inchiostro
più scuro, per il primo e più
|
|
abbondante strato
di glosse; C, in inchiostro più chiaro (rosato) e con punta di sezione
più larga, per lo
|
|
strato successivo
(a c. 45v C interviene sulla chiosa di A per correggerne un errore
meccanico).
|
illustrazioni
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Illustrazione
non eseguita (spazi riservati per le iniziali rimasti bianchi).
|
contenuto principale
|
Cc. 2r-262r,
PIETRO ALIGHIERI, commento alla Commedia (I redazione).
|
|
Incipit: Inf.
I 1, "Hoc capitulum prohemiale est, ergo dividitur principaliter
in quattuor partes"; proemio
|
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Purg., "Pro
evidentia istius secundae letterae quaero primo de quo purgatorio
auctor noster tractare
|
|
intendit";
Purg. I 1 "In hoc capitulo auctor praemisso primo exordio";
proemio Par. "Nota auctorem
|
|
nostrum procedere
more solito de paradiso tertio mistice pertractando"; Par.
I 1, "Dividitur hoc capitulum
|
|
in duas partes".
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Glosse marginali,
talvolta fitte, ai canti I-XXII dell' Inferno, tratte dal commento
di ALBERICO DA
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ROSCIATE, ai
luoghi seguenti: c. 6r, la lonza come vanagloria; Inf. I 60 (caduta
nel vizio), 63 (Virgilio "per
|
|
lungo silenzio
parea fioco" in quanto autore in disuso), 101 (nuova età dell'oro,
in cui il veltro, di umilissimi
|
|
natali, disprezzerà
il peltro, cioè il danaro, e salverà l'Italia, definita umile e
contrario, poiché è superba e
|
|
piena di vizi),
121 (il pagano Virgilio, cioè la ragione, non potrà guidare Dante
nel paradiso, ove è necessaria
|
|
Beatrice, la
teologia); II 1 (notte come discesa nel regno infernale del vizio),
13 (catabasi eneadica); c. 14v, la
|
|
discendenza
degli eneadi; c. 15v e 16r, due glosse su Lucia e la catena salvifica;
17r, Virgilio è la filosofia
|
|
razionale, Stazio
la morale; c. 17r, Matilde contessa di Mantova; III 7 (Dante ha
paura di entrare
|
|
all'inferno),
18 (senza grazia divina non c'è ragione, senza ragione si è bestie);
IV 1 (concetto di limbo), 34 (i
|
|
non battezzati,
David, Rachele, Mosé), 121 (Ettore figlio di Priamo come
Enea di Anchise, Elettra moglie
|
|
di Atlante edificatore
di Fiesole); V 1 (i lussuriosi e Minosse), 40 (gli storni e le gru);
c. 25v, Ecuba,
|
|
preceduta da
elenco eroi troiani e achivi; VI 1 (I golosi); VII 1 (esclamazione
di stupore, da parte di Pluto,
|
|
perché Dante
è vivo); c. 28v, liberalità e avarizia secondo Aristotele; c. 30r,
la fortuna secondo Aristotele,
|
|
Tommaso, De fatu,
e Gegorio Magno; VII 89 (fortuna instabile), 104 (onde bige, cioè
oscure), 104
|
|
(iracondi), 122
(iracondi e accidiosi), 13 (velocità di Flegias), VIII 52 (Dante
contento della pena di Filippo
|
|
Argenti); c.
35r, VIII 79 (grandezza
del cerchio, stupore dei dannati per Dante vivo); IX (la città di
Dite arx
|
|
erethicorum);
34 (le tre furie), 52 (storia di Medusa); c. 36v, le tre forme,
superna, terrena e ctonia, delle
|
|
furie; IX 55
(salutifero consiglio di Virgilio; non guardare Medusa), 82 (il
messo celeste che avanza
|
|
tergendosi dal
volto l'untuosa aria infernale è interpretato come costanza della
giustizia divina contro i
|
|
peccatori che
a lungo rimasero nel peccato senza confessione), 64 (gli angeli
aprono le porte infernali), 89
|
|
(potestà divina
cui nessuna creatura può opporsi), 91 (significato di "dispetta";
recalcitrare a Dio
è infine
|
|
impossibile),
97 (favola di Teseo); 109 (la sepoltura degli eretici, suo significato),
129 (giustizia di Dio
|
|
eguale contro
ogni setta eretica); X (poiché non era sufficiente il precedente
canto, anche questo è dedicato a
|
|
trattare
degli eretici), 22 (Farinata); XI 70 (glossa non perspicua: "si
anima est ego eam perdidi propter
|
|
partialitates"),
disegno morale dell'inferno (continua fino a c. 42v), XI 8 (papa
Anastasio vissuto al tempo
|
|
di Teodorico),
9 (Fotino eretico monofisita), 106 (la condanna del lavoro derivata
all'uomo dal peccato nel
|
|
Genesi); XII,
invidiosi e fraudolenti; XII 12 (storia di Pasifae); c. 46r, Silla;
XII 38 (catabasi di Cristo,
|
|
genesi della
roccia), 49 (la cupidigia), 52 (i centauri), 109 (Ezzellino da Romano),
119 (parafrasi latina; in
|
|
gremio Dei),
120 (storia di Edoardo d'inghilterra), 134 (Attila fu un ungherese
crudelissimo), 118 (Guido di
|
|
Monfort), 134
(Pirro figlio di Achille); XIII (i suicidi, violenti contro se stessi);
XIV (i violenti contro il
|
|
prossimo); XIV
94 (età dell'oro, veglio di Creta); XV (i sodomiti); XVI 22 (gli
antichi gladiatori), 37, 38 e 44
|
|
(rispettivamente
Gualdrada, Guido Guerra, Iacopo Rusticucci), XVI (inizio dell'ottavo
circolo, sua
|
|
suddivisione);
10 (la faccia di Gerione, forma della frode), 52 (descrizione riassuntiva
degli usurai con le
|
|
borse stemmate),
63 (l'arma degli Obriachi), 58 (l'arma dei Gianfigliazzi), 64 (l'arma
degli Scrovegni), 72 (il
|
|
"cavalier
sovrano" è un miles fiorentino), 85 (la "quartana"
è un accesso di febbre; Gerione fu re
|
|
d'Inghilterra);
Inf. XVIII (i lenoni e i seduttori); XVIII 42 (Venedico Caccianemico,
che prostituì la sorella),
|
|
86 (Giasone),
133 (Taide); XIX 1 (concetto di simonia), 21 (il "sugello"
è elemento che garantisce
|
|
l'immodificabilità
d'un testo), XXII (il peccato dei barattieri).
|
contenuto secondario
|
C. 1rv, Excerpta
dalle tragedie di Seneca;
|
|
cc. 185r-186v,
[Antonio da Ferrara], "Credo di Dante";
|
|
cc. 262rv, Menghino
Mezzani, epitafio "Inclita fama" (inserito nel corpo del
commento).
|
bibliografia
|
BATINES, t. I,
p. 639 n° XIV; t. II, p. 247 n° 440; ROCCA, p. 347; AUVRAY, pp. 88-90; IMIBF, I, p.
|
|
177; J. P. BOWDEN, An Analysis of Pietro Alighieri's
Commentary on the 'Divine Comedy', New York,
|
|
(s. i. t.), 1951,
p. 23; CHIAMENTI, n° 22.
|
note
|
Il commento è
anepigrafo e adespoto; un'etichetta cartacea della B.N. lo identifica.
Il ms. non è menzionato
|
|
da M. Petoletti,
"Ad utilitatem volentium studere in ipsa comedia": il
commento dantesco di Alberico da
|
|
Rosciate, in
IMU 38 (1995), pp. 141-216. Lo studioso individua due redazioni
del commento di Alberico;
|
|
si nota che alcune
tra le chiose del nostro cod. sembrano esser tratte da sommari dei
canti; la presenza di
|
|
tali sommari
è caratteristica esclusiva della II redazione (Petoletti, p. 184).
|
schedatore
|
Sonia Gentili
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Città, biblioteca, segnatura
|
Paris, Bibliothèque Nationale, Fonds italien 1469 (ancien La Vallière 19;
3569)
|
descrizione
|
Membr., sec.
XV ex., cm 35 x 26,5, cc. I + 320 (più un'ultima carta rigata ma
non scritta, e non num) + I',
|
|
num.
|
mani
|
Una sola mano
in littera antiqua.
|
illustrazioni
|
Aniconiche (numerose
iniziali decorate con tralci fitomorfi; iniziali miniate per ogni
capitolo; a c. 2r ricco
|
|
fregio fitomorfo
sui quattro lati, con puttini e altre figure umane. Stemma di Francesco
I).
|
contenuto principale
|
Cc. 2r-320v,
Inferno con rubriche in volgare di tipo C e col commento.di GUINIFORTE
BARZIZZA.
|
|
Incipit: proemio,
"Incomincia lo comento sopra lo 'nferno della Comedia de Dante
Aldrigeri firentino (sic)";
|
|
c. 4r, "Qui
se fa la divisione de l'opera. Nel meço del camin etc. Dante per
li respetti sopradetti distingue la
|
|
Comedia in tre
cantiche"; c. 4v, "Seguita el primo canto de lo nferno
ove se tratta como retrovandose Dante
|
|
in una selva";
Inf. I 1-12, "Per doi cagioni puotemo dire che Dante descrive
il tempo".
|
|
Rare annotazioni
marginali.
|
contenuto secondario
|
Assente.
|
bibliografia
|
BATINES,
t. I, pp. 652-3, t. II, p. 249 n° 443; R. FULIN, I codici
di Dante Alighieri in Venezia, Venezia,
|
|
P. Naratovich,
1865, p. 93, Anm. 1; IMIBF, vol. I, pp. CV, CVI e 237; AUVRAY, pp.
112-4 n° 40, pp.
|
|
170-5; PROMPT, pp. 316-7; PETROCCHI, p. 492; M. RODDEWIG,
Eine unbekannte Handschrift des
|
|
Barzizza-Kommentars zu Dantes Inferno in Madrid, in AA.
VV., Festschrift fur H. L. Scheel, Tubingen,
|
|
Italia viva,
1983, p. 355; RODDEWIG, n° 572; M. T. DE MARINIS, La legatura artistica
in Italia nei
|
|
secoli XV e XVI,
v. III, Firenze, F.lli Alinari, p. 25 n° 2621; M. ZAGGIA, Guiniforte
Barzizza e il suo
|
|
commento dantesco,
in AA. VV., Maestri e traduttori bergamaschi fra Medioevo e Rinascimento,
a cura di
|
|
C. Villa-F. Lo Monaco, Bergamo, Civica Biblioteca Angelo Mai, 1998 (supplemento
a "Bergomum", a.
|
|
XCIII 1998, fasc.
1-2), p. 141.
|
note
|
A c. 1v, dedica
di Giacomo Minuzio da Milano al re di Francia Francesco I, datata
1519, ma il ms. ebbe un
|
|
precedente ignoto
possessore dell'ambiente milanese.
|
schedatore
|
Maria Luisa Tanganelli
|
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Città, biblioteca, segnatura
|
Paris, Bibliothèque Nationale, Fonds italien 1470 (ancien Navarre 42)
|
descrizione
|
Cart. (I' e II'
membr.), sec. XV in., cm 29 x 21, cc. II
+ 91 + II', num.
|
mani
|
Una sola mano,
in lettera bastarda con elementi di cancelleresca.
|
illustrazioni
|
Aniconiche (iniziali
rosse e azzurre con motivi a gigli per le prime due cantiche; iniziale
azzurra e bianca,
|
|
filigranata,
per il Paradiso. Iniziali di canto alternativamente in rosso e azzurro).
|
contenuto principale
|
Cc. 3r-89v, Commedia
con rubriche in volgare di tipo A (la caduta di alcune carte tra
le cc. 4-5 e 10-11 ha
|
|
provocato estese
lacune; mancano i vv. Inf. III 37-VII 116; XIV 116-XIX 83) e con
rade chiose (a c. 3r) in
|
|
antico francese
e latino.
|
contenuto secondario
|
Assente.
|
bibliografia
|
BATINES, t. II,
p.249 n° 444; IMIBF, I, pp. CVI, CVII e 238; AUVRAY, pp. 39-40 n° 16;
PROMPT, p.
|
|
317; PETROCCHI,
p. 492; MOMBELLO, I manoscritti , pp. 151-2; RODDEWIG, n° 573.
|
note
|
A c. 3r, fregio
su tre lati, con motivi fitomorfi e animali fantastici. In basso,
stemma della famiglia Borbone,
|
|
d'azzurro
a tre gigli posti due e uno. Il manoscritto, appartenuto a Giovanni
II di Borbone, conte di
|
|
Clermont, fu
da lui donato, nel 1453, al nobile Louis de la Vernade, come testimoniato
dalle note di
|
|
possesso a c.
90r: "Iste liber est domyny Johannis de Bourbonnio comitis
Clarimontis"; più sotto, di altra
|
|
mano: "Et
preffatus dominus meus comes ipsum librum dedit mihi Ludovico de
La Vernade, militi et
|
|
presidenti forensi
Turonis in mense aprilis, anno domini MCCCCLIII, ante Pascha".
Altre note di
|
|
possesso sono
a c. 1r: "A mon très honnoure filz André, sieur de Vilequier"
e a c. 66v, di mano del XVI
|
|
sec.: "Jehan Debue".
|
schedatore
|
Maria Luisa Tanganelli
|
_________________
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Città, biblioteca, segnatura
|
Paris, Bibliothèque Nationale, Fonds italien 2017
|
descrizione
|
Membr., sec.
XV m., cm 31,5 x 22, cc. I (mod.) + 381 + I' (mod.), num.
|
mani
|
Una sola mano
in littera textualis.
|
illustrazioni
|
Iconiche (59
miniature di scuola lombarda, probabilmente del "Maestro delle
Vitae Imperatorum") e
|
|
aniconiche (iniziali
di modulo più grande con decorazioni fitomorfe e più piccole filigranate).
|
contenuto principale
|
Cc. 3r-381v,
Inferno (mutilo in più parti) con rubriche in volgare di tipo C
e con il commento di
|
|
GUINIFORTE BARZIZZA.
|
|
Incipit: prefazione,
"Evidençiale anançi che se vegna alla exponcione del testo
di Dante. Si nui volemo
|
|
considerar ben
la condicione de l'anima cristiana trovaremo che prima da Dio creata
munda sença macula et
|
|
dotata di ragione
et di libero arbitrio"; Inf. I, "Canto primo del inferno
ove se tratta como retrovatose Dante
|
|
in una selva
et impedito da trei fiere montar a un colle, trova Virgilio lo quale
il consigliò et diedesseli per
|
|
sua guida; Inf.
I 1-12, "Per dui cagioni podemo dire che Dante descrive il
tempo nel quale il se recognobbe
|
|
haver desviato
da la via diritta secundo che in dui modi se puon intender quelle
parolle".
|
contenuto secondario
|
Cc. 1r-2v, GUINIFORTE
BARZIZZA, epistola a Giovanni d'Abiate (acefala).
|
bibliografia
|
BATINES, t. I,
pp. 651-3; AUVRAY, pp. 115-27 n° 41, pp. 170-5; PROMPT, pp. 317-8;
L.
|
|
VOLKMANN, Iconografia Dantesca, Die bildlichen Darstellungen
zur Göttlichen Komödie, Leipzig,
|
|
Breitkopf & Härtel, 1897, p. 37; C. MOREL, Une illustration
de l'Enfer de Dante, Paris, Librairie
|
|
Universitaire
Welter, 1896; E. ROSTAGNO, recensione a C. MOREL, in BSDI, vol.
IV 1897, pp. 47-8;
|
|
Mostra Storica
Nazionale della Miniatura (Palazzo Venezia, Roma), Firenze, Sansoni,
1954, p. 180 n° 266;
|
|
B. DEGENHART, Die Kunstgeschichtliche Stellung des Codex
Altonensis, in DANTE ALIGHIERI,
|
|
Divina Commedia.
Kommentar zum codex Altonensis, edizione a cura di H. Haupt, H.L
Scheel, B.
|
|
Degenhart, Berlin, Gebr. Mann Verlag, 1965, p. 83; PETROCCHI,
p. 492; ILLUMINATED
|
|
MANUSCRIPTS, I, pp. 38-9, 318-21; E. PELLEGRIN, La Bibliothèque
des Visconti et des Sforza,
|
|
Firenze, 1969, p. 36; MOMBELLO, I manoscritti, p. 192;
M. RODDEWIG, Eine unbekannte Handschrift
|
|
des Barzizza-Kommentars zu Dantes Inferno in Madrid, in
AA. VV., Festschrift fur H. L. Scheel,
|
|
Tubingen, Italia
viva, 1983, p. 355; RODDEWIG, n° 574; P. TOESCA, La pittura e la
miniatura nella
|
|
Lombardia, Torino,
Einaudi, 1987, pp. 219-20; M. ZAGGIA, Guiniforte Barzizza e il suo
commento
|
|
dantesco, in
AA. VV., Maestri e traduttori bergamaschi fra Medioevo e Rinascimento,
a cura di C. Villa-F.
|
|
Lo Monaco, Bergamo,
Civica Biblioteca Angelo Mai, 1998 (supplemento a "Bergomum",
a. XCIII 1998,
|
|
fasc. 1-2), pp. 139-41.
|
note
|
Alcune carte
sono parzialmente tagliate, altre mutilate dal taglio delle miniature.
Parziali restauri non
|
|
particolarmente
accurati. In una carta di guardia, elenco delle carte mutilate (34
in tutto), fatto il 6 giugno
|
|
1887, al momento
dell'acquisto da parte della Biblioteca Nazionale di Parigi. Incollato
sulla prima guardia
|
|
ant. il rendiconto
del restauro, datato 28 febbraio 1991: la c. 205 è divenuta 93bis;
la c. 214 è stata
|
|
reinserita nella
185; la c. 215 è divenuta 99bis; la c. 366 è divenuta 313 bis; a
causa di un errore di
|
|
foliazione, non
ci sono le cc. 336-45. A c. 16 v, nota di possesso parzialmente
cancellata. Il testo è
|
|
preceduto da
una carta A, restaurata ed inserita nel codice al momento del restauro;
sulla quale una mano
|
|
moderna ha annotato
alcune informazioni sulla storia del manoscritto. Il commento fu
composto su
|
|
incarico del
duca Filippo Maria Visconti, nel 1440 ca. Le miniature furono eseguite
nello stesso periodo dal
|
|
"Maestro
delle Vitae Imperatorum". Questo manoscritto così ricco venne
confezionato per la
|
|
presentazione
al duca stesso. Fu portato in Francia da Giovanni Caracciolo, principe
di Melfi (1480-1555),
|
|
per
farne dono alla figlia; appartenne poi a Antoine de Cardillac (alla
fine del sec. XVII). Fu ritrovato
|
|
casualmente dal
filologo Gaston de Flotte, in un castello della Dordogna, ridotto
in pessime condizioni
|
|
(varie miniature
erano state strappate; in alcuni casi erano state malamente ricoperte
le nudità presenti nelle
|
|
miniature).
Ventuno carte, con le relative miniature, furono asportate in seguito
da G. Zaccheroni, autore
|
|
dell'edizione
del Commento nel 1838, e formano ora il ms. di Imola, Biblioteca
Comunale, 32.
|
schedatore
|
Maria Luisa Tanganelli
|
_________________
|
|
Città, biblioteca, segnatura
|
Paris, Bibliothèque Nationale,
lat. 8701 (5916)
|
descrizione
|
Cart. (membr.
la c. 150), 1370 (c. 141r), cm 27 x 20, cc. III + 150 + II', num.
|
mani
|
Una sola mano
di Pietro di Martino de Guinzonibus (c. 141r, "Hoc opus finitum
fuit ab anno incarnationis
|
|
domini nostri
Iesu Christi mccclxx die sabati nono marcii. Quem
quidem librum scripsit et finivit [eraso:
|
|
Petrus filius quondam domini Martini de Guinzonibus de
Cene, mercator publicus in ++++]; cfr. anche c.
|
|
3r, "Si queris nomen scriptori vocatur de nomine
Petri. Petri fuit nomen qui scripsit hunc volumen. Et si
|
|
herror inest
in ista scriptura, vestra sit correctio qua ex meo ingenio deinde
non corigo", e c. 61v, "Si queris
|
|
nomen scriptori
vocatur de nomine Petri. Petri fuit fuit [sic] nomen qui scripsit
hoc volumen. Fugi li pravi
|
|
et cum li boni
conversa. Da quay non a si may cossa perversa"), in gotica
ricca di elementi cancellereschi.
|
illustrazioni
|
Aniconiche (iniziali
in rosso per il prologo e poi ad inizio di canto, talvolta filigranate).
|
contenuto principale
|
Cc. 6r-61v, ALBERICO
DA ROSCIATE, Commento all'Inferno.
|
|
Incipit: prol.,
"Liber iste in tres partes principales dividitur"; Inf.
I 1, "Sicut predictum est in hoc et
|
|
sequenti capitulo
ponit prohemium in quo describit dispositionem humani generis".
|
contenuto secondario
|
Cc. 1r-3r, Indice
del volume, preceduto da una sorta di introduzione scritta in prima
persona dal trascrittore
|
|
ed organizzatore
dei testi ivi contenuti;
|
|
cc. 4r-5r, inno
liturgico "Salve regina";
|
|
c. 63r, visio
monastica "De clerico quo locus damnatus apparuit. Tempore
Henrici quarti";
|
|
cc. 64r-69r trattato
di vizi e virtù "Liber scententiarum de virtutibus et criminibus.
Dominus dixit in
|
|
Evangelio de
Caritate";
|
|
cc. 69v-72v,
bestiario "Expositio bestiarum quas in libris chanonice repperiuntur.
Dicta
de leone Rege
|
|
bestiarum";
|
|
cc. 73r-74r, lapidario "Liber de virtutum duorum
lapidum";
|
|
cc. 75r-79r, "Liber Tobie";
|
|
cc. 80r-81r, "Flores de Sancto Victore"; "De
scientia bene vivendi et De scripturis magistro Hugone
|
|
pariesiensi";
|
|
cc. 82r-111v,
excerpta dall'opera Bernardo di Chiaravalle e vari testi scritturali
e liturgici;
|
|
cc. 112v-116r, "Liber Esther";
|
|
cc. 117r-123r, "Liber Iudith";
|
|
cc. 124r-135v,
"Liber Iob";
|
|
c. 136r, breve
cronaca o leggenda storica "De pace inter Regem Arragonensem
et comitem Santci Egidii
|
|
miraculose facta";
|
|
cc. 137r-141r,
"Liber Eclesiasten";
|
|
cc. 142r-147r,
novella latina "Ystoria regis franchorum et filie in qua adulterium
comitere voluit";
|
|
cc.148r-149v,
"Cantica Cantichorum";
|
|
c. 150rv, testo
liturgico.
|
bibliografia
|
Catalogus codicum
manuscriptorum bibliothecae regiae, t. IV, Parigi, Typographia Regia,
1744, p. 484;
|
|
AUVRAY, pp. 71-3;
H. SUCHIER, La fille sans
mains, in "Romania", a. XXXIX 1910, pp. 61-76; G.
|
|
MERCATI, Codici
latini Pico Grimani Pio e di altra bilbioteca ignota del secolo
XVI esistenti
|
|
nell'Ottobonia
e i codici greci Pio di Modena, con una digressione per la storia
dei codici di S. Pietro, Città
|
|
del Vaticano,
Biblioteca Apostolica Vaticana, 1938 (Studi e testi, 75), p. 262;
Colophons des manuscrits
|
|
occidentaux des origines au XVIe siècle, t. V, Colophons
signés (P-Z), Fribourg, Editions universitaires,
|
|
1979, n° 15708; C. SAMARAN-R. MARICHAL, Catalogue des
manuscrits en écriture latine portant des
|
|
indications de date, de lieu ou de copiste, III, Paris,
Centre National de la Recherche Scientifique, p. 79; M.
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PETOLETTI, "Ad
utilitatem volentium studere in ipsa Comedia": il commento
dantesco di Alberico da
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Rosciate, in
IMU, vol. XXXVIII 1995, p. 155.
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note
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La c. 150, membranacea,
reca una porzione di testo liturgico vergata in gotica e proveniente
da altro ms., di
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cui conserva,
accanto alla nuova, la foliazione originale (143).
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Questo il testo
della prefazione al volume: "Incipit apparpatus [sic] Petri
filii quondam domini Martini de
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Guinzonibus de Cene super plurimis er diversis scripturis
et ystoris descriptis et repertis per diversis
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temporibus, et
per diversa tempora recepta. Et descripsi eas et colegi cum essent
in uno viridiario de
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diversa fructa
que non adhuc essent bene matura, sicut faciunt poma cedrina, quae
maturantur per diversa
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tempora; et sic
scripsii ita que secontur infrascripta capitula, videlicet In secunda
folia quaterni notata per
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hec silaba .II."
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Auvray e Suchier
(p. 61) assumono la data della nota di c. 141r come data di copiatura
del ms. Tuttavia la
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data, a rigore,
deve intendersi riferita all'opera subito precedente, ad ha per
il cod. solo funzione di termine
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cronologico.
Incipit dei testi non classificati (visione, bestiario, lapidario,
cronaca): c. 63r "Erant eo
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tempore ++++++
Civitate duo clerici nondum pacientibus annis praesbiteri, literis
affatim instructi, inter
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se multum amici";
c. 64r "Maiorem caritatem nemo habet quam ut animam suam ponat
quis pro amicis
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suis. § Paulus
apostolus dicit: "Ante omnia autem mutuam in nobis met ipsis
caritatem continuam
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habentes, quia
caritas operit multitudinem pectorum"; c. 69v "Vicit leo
de tribu Iuda radix Davit. Et cum
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Iacob benedixit filium Iuda ait: "Catulus leonis
Iuda filius de germine qui suscitatum eum" ; c. 73r "De
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lapide ad amantem.
Auctoritas dixit: "Est lapis qui dicitur ad amans "; c. 136r "Orta
autem dissensio magna
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fuerat inter
ipsum regem arragonensem et comittem sancti Egidii Raymundi"
(una nota posta nel marg.inf.
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colloca la cronaca
"tempore Henrici primi"). L'oscillazione grafica
s/sc per sibilante sorda rilevata dal
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Suchier per la
novella La fille sans mains, in base alla quale, in unione con altri
elementi, dallo studioso è
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cautamente proposta
una matrice linguistica spagnola, ricorre nei testi di tutto il
cod. Il Mercati
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identificava
in questo cod. il ms. catalogato nel Vat. lat. 14065 (inventario
di biblioteca poi confluita nel
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fondo Ottoboniano)
al n° 282. Antico possessore dopo il trasferimento in Francia: Mazzarino.
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schedatore
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Sonia Gentili
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Città, biblioteca, segnatura
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Paris, Bibliothèque Nationale,
lat. 8702 (77662)
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descrizione
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Membr., sec.
XV
m., cm 25,5 x 16,5, cc. III + 142 + II', num.
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mani
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Una sola mano
in scrittura corsiva umanistica su due colonne. A c. 1r, il titolo
in corsiva "Commento antico
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sopra Dante"
è di mano di Celso Cittadini, antico possessore del codice.
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illustrazioni
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Aniconiche: per
il prologo iniziale maggiore con ornamentazione fitomorfa e ornitomorfa
in blu, verde, viola
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ed oro, che si
dispone come una cornice aperta sul marg. destro e su metà del marg.
sup.; iniziali minori per
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ogni canto in
oro, ove il corpo della lettera è bipartito all'interno in viola
e verde con filigrana oro, ed iscritto
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esternamente
in un quadrato blu anch'esso velato da filigrana in oro.
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contenuto principale
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Cc. 1r-142r,
BENVENUTO DA IMOLA, Commento all'Inferno. Incipit
: preambolo, " Ipse est mare
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inundans, undique
venientium indigentias resplens" ; proemio, "Premissa
commendationem comuni tam
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poetrie quam
nostri poete"; Inf. I
1, "Sed quod est medium iter nostre vite? Dicunt aliqui quod
medium
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nostre vite est somnus".
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contenuto secondario
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Assente.
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bibliografia
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AUVRAY, pp. 97-8; H. OMONT, Manuscrits envoyés d'Italie
par Mabillon à la Bibliothèque du roi, in
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Mélanges Mabillon,
1907, p. 10; M. C. DI FRANCO LILLI, La biblioteca manoscritta di
Celso Cittadini,
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Città del Vaticano,
Biblioteca Apostolica Vaticana, 1970, p. 86 n° 98; R. DESMED, rec.
a DI FRANCO
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LILLI, in "Scriptorium",
a. XXVI 1972, fasc. 1 n° 159; RODDEWIG, Per la tradizione, p. 97
n° 26.
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note
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A c. 22v, nota
marg. ad Inf. IV 1 relativa a Bruto marito di Porzia, figlia di
Catone, accanto alle parole di
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Benvenuto: "Tamen
forte auctor mellius posuisset Portiam filiam Catonis eiusdem, que
audita morte viri
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sui Bruti, querens
ferrum quo se occideret, nec inveniens, recurrit ad ignem et prunas
accensas immisit in
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os suum et sic
se necavit inaudito genere mortis.". La glossa, rifilata, è
lacunosa e poco comprensibile:
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"Mar. [ ...]uris audisset fatum cum Portia Bruti
subtracta sibi [...]eret arma de lo[...] [...]dam satis ait
|
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mor[...] non posse negari [...] diram satis hoevos [...]venisse
patrem [...]sit et
ardentis favi [...] bibit oun
|
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favillas [...]anc
et ferrum tantum [...]elesta riga". Il ms., come già sospettato
dal Mabillon - che
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probabilmente
lo acquistò a Roma per tradurlo alla Nazionale parigina - e poi
accertato dalla Di Franco
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Lilli, proviene
dalla biblioteca di Celso Cittadini. Nella scheda relativa al ms.
la studiosa afferma che le
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chiose non sono
però di mano del bibliofilo senese.
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schedatore
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Sonia Gentili
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Città, biblioteca, segnatura
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Paris, Bibliothèque Nationale, Nouvelles Acquisitions latines 552
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descrizione
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Cart., sec. XIV
(1364) - XV (1469), cm 19,5 x 13, cc. III + 140 + VI', num. 2-140
a partire da c. 1 (con
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salto di c. 23,
poi numerata 22 bis). Miscellaneo.
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mani
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Una mano principale
di Giorgio Raspini di Ameno, in bastarda corsiva. Probabilmente
di altra mano, in
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gotica testuale,
gli incipit e i versi dell' Ecloga Theoduli.
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illustrazioni
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Assenti.
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contenuto principale
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C. 23v, Purgatorio
III 112-117 e 118-123, con due chiose latine (a Purg. III 112-117
e 121-123) e due
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annotazioni esplicative
latine marginali.
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C. 55v (marg.
inf.), "Stati contenti humana gente al qui / che se possuto
aveste vedere tutto / mestier non era
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a
parturire Maria", con chiosa latina.
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contenuto secondario
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C. 2r-v, Versi
in latino e volgare (inc. "Pars prior. O caro mio thesor /
Audi quod loquor, et non doler che
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niora"),
note varie, ricetta "Ad faciendum bonum atranientum";
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cc. 3r-15v, Marco
Tullio Cicerone, "Laelius de amicitia";
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c. 22v, "Ave
Regina Coelorum";
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cc. 22 bis r-22
bis v, Gioco con i dadi per conoscere la fortuna; preghiera alla
Vergine e altro;
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c. 23r, Nota
latina morale intitolata "Omne bonum in commune adductum magis
elucessit";
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c. 23v, Schema
delle gerarchie angeliche, scritto in senso verticale, che non sembra
essere in relazione con il
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poema dantesco;
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cc. 24r-50r,
Storie bibliche in latino tratte da Prudenzio, accompagnate da commento
misto di latino e
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volgare;
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cc. 50v-51v,
Calendario gregoriano;
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cc. 52r-53v,
Testo poetico latino con rima al mezzo (topos della vita fuggevole,
inc. "heu heu mondi vita,
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quia me delectas
ita / cum non possis mecum stare /quid me cogis te amare"),
seguito da breve commento
|
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latino;
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cc. 54r-54v,
Tre profezie su impero e papato, nota sull'ordine dei pianeti e
sulla gerarchia angelica;
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cc. 55r-137r,
"Ecloga Theoduli" con commento latino;
|
|
cc. 137v-138r,
Nota sui cinque sensi umani, sugli astri e sui tuoni;
|
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cc. 138v-139r,
Contrasto volgare di argomento religioso (inc. "In nome de
dio et de la sancta trinitade / mi
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sonto uno fantino
de pichonia etade / et secondo lo mio pocho intellecto / dirai poche
parole ma con bon
|
|
efecto"),
seguito dall' etimologia di sacerdos, e da nota su S. Bernardo e
sul moto del sole;
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c. 139v, Genealogia
dei Raspini, famiglia del curatore e trascrittore.
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bibliografia
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PETROCCHI, p.
493; D. TUNIZ, Codici novaresi riscoperti. Trattato di agricoltura
di anonimo e testo per
|
|
latinantes
di Giorgio di Ameno del secolo XV, in "Novarien", a. XI
1981, pp. 289-92 (rec. in
|
|
"Scriptorium", a. XXXVII 1983, Bullettin codicologique,
n° 367); C. SAMARAN-G. MARICHAL,
|
|
Catalogue des manuscrits en écriture latine portant des
indications de date, de lieu ou de copiste, IV, 1,
|
|
Paris, Centre National de la Recherche Scientifique, 1981,
p. 99; RODDEWIG, n° 577.
|
note
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Sarebbe ipotesi
maggiormente economica ascrivere anche le poche parti in gotica
alla mano principale.
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Tuttavia, poiché
il trascrittore principale è "gramatice professor", e
con tutta probabilità organizzatore
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della raccolta,
non pare possibile che a lui sia dovuto l'errore grossolano (Theodorus
per Theodulus) che
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affligge incipit
ed explicit dell'Ecloga: questo testo nel commento è correttamente
attribuito a Teodulo.
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L'intitolazione
Theodori Carmina si legge sul verso della seconda guardia ant.,
è di mano primoseicentesca,
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e si riferisce
al testo principale contenuto nel ms.; in realtà si tratta dell'Ecloga
Theoduli, come tale definita
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all'interno del
commento. Il nome di Teodulo è invece corrotto in Teodoro nel titolo
e nell' explicit, ove il
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testo è chiamato
liber Theodori: di qui l'errata intitolazione apposta sulla guardia.
A cc. 24r-50r, nel
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prologo al commento
questi testi sono attribuiti a Prudenzio; si tratta di brevissime
favole morali seguite da
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un
commento costituito in buona parte dalla parafrasi in volgare del
racconto. A c. 50r, "Georgius filius
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Icobi Isolini
Francini de Meno de Ripparia, diocesis novoriensis gramatice professor
in Rodobio diocesis
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vercellensis
hoc totum finivit et scripsit sub anno domini currenti mcccclxiiiior
die sexto mensis octobris";
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c. 54r, la profezia
è datata: "quod erit hoz anno currenti mcccclxiiii die sexto
intrante mense aprilis"; c.
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137r, al termine
dell'Ecloga: "Finis. 1469, die veneris xviii augusti",
seguito da "Explicit liber Theodori
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commentatus et constructus, sed scriptus per Georgium
natum Iacobi de Raspinis de Meno, districtus
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Ripparie diocesis
novariensis"; nel marg. inf.: "In castro Vertematense,
diocesis Comi". Alla mano
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seicentesca di
"D. Coelestinus Porefice Benedectinus" è dovuta l'intitolazione
del cod. apposta sulla II
|
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guardia ant.,
e la nota di possesso" a c. 2v, marg. sup., in cui si ascrive
il ms.al sec. XIV.
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|
Possessori: oltre
al citato D. Celestino Porefice, a c. 1v è il timbro con l'arma
del conte Donato Silva, di
|
|
Milano, morto
nel 1779.
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schedatore
|
Sonia Gentili
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