«Censimento e edizione dei Commenti danteschi»

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Città, biblioteca, segnatura

Madrid, Biblioteca Nacional, 3658 (21)

descrizione

Membr., sec. XV m., cm 31,5 x 23, cc. 72, mutilo per caduta degli ultimi fascicoli.

mani

Una sola mano in umanistica calligrafica.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 1r-72v, GUINIFORTE BARZIZZA, commento a Inf. I-XV 12, mutilo in fine.

 

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

J. M. FERNÁNDEZ POMAR, Manuscritos del VI Condestable de Castilla en la Biblioteca Nacional, in

"Helmática", a. XVIII 1967, pp. 104-8; Inventario general de manuscritos de la Biblioteca Nacional,

 

Madrid, Ministerio de Cultura, Dirección general del libro y bibliotecas, X (mss. 3027-5699), 1984, p. 146;

 

RODDEWIG, n° 420 e p. 388; KRISTELLER IV p. 547; J. M. LUCÍA MEGÍAS, Manuscritos románicos

 

no castellanos (II). Manuscritos en italiano conservados en la Biblioteca Nacional de Madrid (2), in

 

"Revista de Literatura Medieval", a. X 1998, pp. 202-3; M. ZAGGIA, Guiniforte Barzizza e il suo

 

commento dantesco, in AA. VV., Maestri e traduttori bergamaschi fra Medioevo e Rinascimento, a cura di

 

C. Villa e F. Lo Monaco, Bergamo, Civica Biblioteca Angelo Mai, 1998 (supplemento a "Bergomum",

 

XCIII, 1998), pp. 119-151, alle pp. 141-142.

note

Appartenuto al condestable Juan Fernández de Velasco (sec. XVI m. - 1613), governatore di Milano.

 

Bianco lo spazio per le iniziali di capitolo. Inc., c. 1r: "Si nui volemo co(n)siderar bene la condicione de

 

l'anima (crist)iana, trovaremo che prima da Dio creata munda senza macula et dotata di ragione et di libero

 

arbitrio da lui fi congiunta col corpo". L'ipotesi che si tratti di un autografo avanzata da Roddewig, non è

 

presa in considerazione da Zaggia. Quest'ultimo dà per certa l'appartenenza ad un unico codice originario di

 

 questo frammento e di quello conservato a Piacenza, Biblioteca Comunale, ms. 289, fr. III; l'attuale

 

differenza di formato tra i due lacerti è considerata elemento a sfavore della loro ricongiunzione da

 

Roddewig.

schedatore

Francesca Geymonat

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Città, biblioteca, segnatura

Madrid, Biblioteca Nacional, 3683 (M-46)

descrizione

Cart., 1411 (c. 39v), cm 29 x 21,5, cc. XI + 219 + VIII', num. (senza tener conto delle lacune né dell'erronea

 

collocazione delle cc. 167-219).

mani

Varie mani coeve in corsiva notarile: A (cc. 2r-11v); B (cc. 12r-57v), di Alexandrus Faledro de Venetiis (c.

 

39v); altri cambi di mano, in coincidenza con le cc. iniziali dei fascicoli, alle cc. 58r, 74r, 86r, 100r, 116r,

 

136r, 150r, 166r, 180r. Bianche le cc. 40-42 e parzialmente le cc. 49r, 165v, 179.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 2r-219r, BENVENUTO DA IMOLA, Commento a Purgatorio XXII 113 - XXXIII 145 (lacunoso tra

XXV 12-37), e a Paradiso (lacunoso tra VIII 34-58), con sporadiche glosse marginali.

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

Inventario general de manuscritos de la Biblioteca Nacional, Madrid, Ministerio de Cultura, Dirección

general del libro y bibliotecas, X (mss. 3027-5699), 1984, p. 153; RODDEWIG, n° 421; KRISTELLER,

 

IV, p. 526; RODDEWIG, Per la tradizione, pp. 96 n° 9 e  101.

note

A c. 39v di mano del copista "Explicit s(e)c(un)da pa(r)s comenti litteratissi(m)i artiu(m) (et) sacre pagine

 

p(ro)fessoris m(agist)ri B(e)nveniti de Ymola sup(er) Purgatorio nobiliss(im)i poete Dante de Florencia

 

fel(ic)i [?] anno ab inca(r)nac(i)o(n)e d(omi)ni MCCCCXI° xxvi° die nove(m)bris scripta p(er) me

 

Alexandru(m) Faledro de Venetiis tu(n)c Padue (com)morante(m) am(en)". A c. VIIr di mano del sec. XV

 

"Iste liber est mag(ist)ri Lodovici Secani [Sacemi?] de Miss(en)a". A c. 219v la data "1503". Inventario

 

general e RODDEWIG precisano che il codice fece parte della biblioteca del duca di Uceda e passò alla

 

Nacional all'inizio del sec. XVIII. Il testo è in disordine da c. 167 alla fine (canti XXII-XXXIII): dopo il c.

 

XXII, che si conclude a c. 167v, si leggono in successione ordinata i canti XXVI-XXVIII (cc. 167v, 171r,

 

176r), cui seguono i canti XXX-XXXIII (cc. 185v, 190v, 194v, 199v), XXIX (c. 203r), XXIII-XXV (cc.

 

207v, 212r, 216v); i vv. XXXIII 144-145 sono commentati a c. 219r. A c. 219v "Isto comento su(n)t folia

 

sc(ri)pta centu(m) septuaginta sex". A c. 1r "tiene 219 folios". Sul dorso, a c. VIIr e a c. 1r (dov'è di mano

 

del sec. XVIII) "Comentaria di Dante".

schedatore

Francesca Geymonat

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Città, biblioteca, segnatura

Madrid, Biblioteca Nacional, 10057 (Toledo, Biblioteca Capitular, 104.7; Hh-34)

descrizione

Membr., sec. XIV ex. (1384-1402, c. Iv), cm 27,5 x 20,5, cc. III + 189 + II', num. con salti di una c. tra le

 

cc. num. 51 e 52 (una mano moderna appone sulla carta non num. "51A") e le cc. num. 128 e 129.

mani

Tre mani in gotica italiana di piccolo formato: A, sec. XIV ex., per il testo poetico, le integrazioni, le

 

correzioni e le varianti, le didascalie delle illustrazioni e la maggior parte delle glosse fino a 33r; B, coeva, per

 

 glosse in corpo minore che prevalgono da 33v; C, sec. XV (II metà), per sporadiche annotazioni in latino.

illustrazioni

Aniconiche, in inchiostro marrone chiaro (numerose soprattutto nella prima cantica; a tutta pagina quelle

 

che a 3r, 64r e 126v rappresentano volta a volta uno dei tre regni ultraterreni, nel margine inferiore le altre,

 

specialmente nell'angolo destro del recto, per lo più accompagnate da didascalie).

contenuto principale

Cc. 3r-187v, Commedia con chiose e annotazioni in volgare mediano derivate, specie per l'Inferno,

principalmente da BENVENUTO DA IMOLA e in parte da IACOPO ALIGHIERI; annotazioni latine a

 

margine dei luoghi seguenti: Inf. I-XX (fitte); XXI-XXVI (rade); XXVII-XXXIII (una glossa a inizio di

 

canto); XXXIV (rade); Purg. e Par. (fitte).

contenuto secondario

Cc. 1r-2v, Iacopo Alighieri, Capitolo sulla Commedia.

bibliografia

G. B. L. G. SÉROUX D'AGINCOURT, Storia dell'arte dimostrata coi monumenti dalla sua decadenza nel

IV secolo fino al suo Risorgimento nel XVI, Prato, Giachetti, 1826-1829, IV, pp. 282-4, VI, pp. 262-4 e

 

Atlante, I, tav. LXXVII; G. [F.] HAENEL, Catalogi Librorum Manuscriptorum qui in Bibliothecis Galliae,

 

Helvetiae, Belgii, Britanniae M., Hispaniae, Lusitaniae asservantur, Lipsiae, Sumtibus I. C. Hinrichs, 1830

 

[ristampa anastatica Hildesheim - New York, Georg Olms Verlag, 1976], col. 997 (ma potrebbe riferirsi a

 

Toledo, Biblioteca Capitular, 104.6); BATINES, t. II, p. 187 n° 392; P. DURRIEU, Manuscrits d'Espagne

 

rémarquables principalement par leurs peintures et par la beauté de leur exécution, d'après des notes prises,

 

à Madrid, à l'Exposition historique pour le quatrième centenaire de Colomb, et complétées à la Biblioteca

 

Nacional et à la Bibliothèque de l'Escurial, in "Bibliothèque de l'École des Chartes", a. LIV 1893, p. 313

 

(segnato "sala XVIII, n° 153"); PETROCCHI, p. 558; ILLUMINATED MANUSCRIPTS, I, pp. 276-9 e

 

passim; RODDEWIG, n° 422; J. M. LUCÍA MEGÍAS, Manuscritos románicos no castellanos (II).

 

Manuscritos en italiano conservados en la Biblioteca Nacional de Madrid (2), in "Revista de Literatura

 

Medieval", a. X 1998, pp. 192-4; ARIADNA, Catálogo Automatizado de la Biblioteca Nacional.

note

C. Iv, "Sunt montes excelcis si tollis de montibus / sic pereant qui p(ro)dest facendum et obsunt /

 

honestissimo viro fratres Dominico de Tarento episcopo t(e)mp(orum) post infinitas recomendationes"

 

(Domenico di Taranto fu vescovo di Iserna nel 1384 e poi stabilmente dal 1390 al 1402, cfr. Hierarchia

 

catholica medii aevi [...] collecta, digesta, edita per C. Eubel, Monasteri, sumptibus et typis librariae

 

Regensbergianae, 1898, p. 299, quindi D'AGINCOURT e BATINES ripetuti da RODDEWIG). È

 

appartenuto in seguito al cardinale Francisco Javier de Zelada (1717-1801), bibliotecario della Vaticana, e

 

fece poi parte della Biblioteca Capitular di Toledo per entrare, verosimilmente nel 1869, nella Biblioteca

 

Nacional (cfr. RODDEWIG, ARIADNA). Nel margine superiore di c. 1r "a. g. p." di mano del copista.

schedatore

Francesca Geymonat

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Città, biblioteca, segnatura

Madrid, Biblioteca Nacional, 10186 (Plut. IV. Lit. N. n° 30; 105 -segnatura della biblioteca Osuna e di quella dei Mendoza del Infantado-; Ii-110)

descrizione

Cart., 1354 (c. 194v) - sec. XV (I metà), cm 29 x 22, cc. III + 208 + I', num.

mani

Varie mani dei secoli XIV-XV: A (cc. 2r-23v, 25r-125r, 128r-194v), sec. XIV m., per il testo della

 

Commedia, probabilmente le rubriche latine ai canti (attribuibili altrimenti a M) e le chiose latine qui

 

attribuite alla mano B (la somiglianza delle due mani risalta a c. 4v); B (cc. 2r-23v, 25r-125r), sec. XIV m.,

 

per le chiose latine a Inf. e Purg. in genere nel margine destro; C, sec. XIV ex., per le chiose latine alla

 

Commedia in genere nel margine sinistro o in interlinea, a volte a integrazione di quelle della mano B (cc.

 

2r-23v, 25r-125r, 128r-194v), per alcune chiose in italiano al Purg. (cc. 63v, 65, 81v, 86v, 89v, 90v,

 

94,156r, 169), e per altre in castigliano o bilingui (latino e castigliano) (cc. 3r, 12v, 13v, 14v, 21v; cfr.

 

CALEF 1999-2000, pp. 33-4); D, sec. XV ex., per le rubriche italiane a Inf. I, III-XXII, la rubrica latina a

 

Inf. XV, il Capitolo (cc. 126r-127v), alcune delle massime latine (c. 199v) e il Credo (cc. 203r-206r); E, F, G

 

 e H, sec. XV (I metà), per la traduzione castigliana spesso costretta nello spazio lasciato libero dalle chiose

 

delle mani B ed C (E è il copista principale, sostituito occasionalmente da F a c. 2, G a cc. 27r-31r, H a cc.

 

115v-117r); I: Marqués de Santillana, sec. XV (I metà), per rade chiose castigliane alla Commedia e la

 

citazione di Purg. XXIX 124-126 (c. 201v; cfr. SCHIFF, La première traduction, p. 302 n. e CALEF 1999,

 

p. 458); L, sec. XV m., per alcune chiose castigliane (cc. 48r, 71r); M, sec. XV m., per Inf. I 1-75 (c. 1) e

 

XIV 82 - XV 18 (c. 24) con traduzione spagnola a margine e rubrica latina a Inf. I, traduzione castigliana

 

della rubrica a Purg. XXIII (c. 103v), sonetto di Petrarca con traduzione e commento in castigliano,

 

attribuibili a Enrique de Villena, (cc. 196r-199r, ductus calligrafico), annotazione in latino (207r), traduzioni

 

in castigliano di massime latine (c. 199v), annotazioni in castigliano (c. 208r, frammento di traduzione del

 

Lilium medicinae di Bernardo di Gordon; cfr. CALEF 1999-2000, pp. 92-97 ) e correzioni al testo (cc.

 

1-158; cfr. SCHIFF, La première traduction). A, B, C, F ed M: semigotiche; D: umanistica di tipo italiano;

 

E, G, L e mano del Santillana: corsive spagnole (L molto posata, mano del Santillana molto corsiva); H:

 

notarile. Bianche le cc. 61v, 125v, 195, 200, 202, 206v, 207v, 208v.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 1r-125r, Inferno e Purgatorio con traduzione castigliana di Enrique de Villena e chiose latine e

castigliane, fitte fino a Purg. XXX, poi sporadiche.

 

Cc. 128r-194v, Paradiso con traduzione castigliana di Enrique de Villena e sporadiche chiose latine e

 

spagnole.

contenuto secondario

Cc. 126r-127v, Cecco di Meo Mellone degli Ugurgieri, Compendio del Paradiso;

 

cc. 196r-199r, F. Petrarca, RVF CXLVIII con traduzione e commento in castigliano, attribuibili a Enrique de

 

Villena (cfr. CARR);

 

c. 199, storia della parola "punicum" e tre massime in latino (attribuite a Cleobolo Lydio, Tullio e Boezio)

 

con traduzione castigliana;

 

c. 201r, Purg. XXIX 124-126;

 

cc. 203r-206r, [Antonio da Ferrara], "Credo di Dante";

 

c. 207r, annotazione in latino;

 

c. 208r, elenco di aromi utili per il cuore, in castigliano (frammento di traduzione del Lilium Medicinae di

 

Bernardo di Gordon; cfr. CALEF 1999-2000, pp. 92-7).

bibliografia

J. M. ROCAMORA, Catálogo abreviado de los Manuscritos [...] del [...] Duque de Osuna, Madrid, 1882,

n° 105 (in I. CARINI, Gli archivi e le biblioteche di Spagna in rapporto alla storia d'Italia in generale e di

 

Sicilia in particolare, Palermo, Tipografia dello "Statuto", 1884, I, pp. 234-236, II, p. 308 n. 105); M.

 

SCHIFF, La première traduction espagnole de la Divine Comédie, in AA. VV., Homenaje a Menéndez y

 

Pelayo en el año vigésimo de su profesorado. Estudios de erudición española, con un prólogo de D. Juan

 

Valera, Madrid, Librería General de Victoriano Suarez, 1899, I, pp. 274-7; M. SCHIFF, La bibliothèque du

 

Marquis de Santillane, Paris, Bouillon, 1905, pp. 275-303, 318; G. VANDELLI, Note sul testo critico della

 

 'Commedia', in SD, vol. IV 1921, p. 83; G. PETROCCHI, L'antica tradizione manoscritta della 'Commedia',

 

 in SD, vol. XXXIV 1957, pp. 23-4; D. DE ROBERTIS, Censimento dei manoscritti di rime di Dante (III),

 

in SD, vol. XXXIX 1962, pp. 196-8; PETROCCHI, pp. 75-6 e 559; M. BONI, La prima segnalazione di

 

Dante in Spagna, in AA. VV., Dante e Bologna nei tempi di Dante, Bologna, Commissione per i testi di

 

lingua, 1967, p. 401; J. ARCE, Villena, Enrique de, in ED; RODDEWIG, nn. 424 ed E19; KRISTELLER,

 

IV, p. 538; D. C. CARR, A Fifteenth-Century Castilian Translation and Commentary of a Petrarchan

 

Sonnet: Biblioteca Nacional, ms. 10186, ff. 196r-199r, in "Revista Canadiense de estudios hispánicos", a. V

 

1981, pp. 123-43; RODDEWIG, Per la tradizione, p. 87; M. VILLAR RUBIO, Códices petrarquescos en

 

España, Padova, Antenore, 1995, n° 69; J. M. LUCÍA MEGÍAS, Manuscritos románicos no castellanos

 

(II). Manuscritos en italiano conservados en la Biblioteca Nacional de Madrid (2), in "Revista de Literatura

 

Medieval", X 1998, pp. 194-8; P. CALEF, ‘En el medio del camino’. Intorno alla traduzione della ‘Divina

 

Commedia’ di Enrique de Villena, in AA. VV., Actas del VIII Congreso Internacional de la Asociación

 

Hispánica de Literatura Medieval (Santander, 22-26 settembre 1999), AHLM, Santander, 2000, pp.

 

453-65; P. CALEF, La traduzione castigliana della ‘Commedia’ attribuita a Enrique de Villena, (Tesi di

Dottorato in Filologia Romanza e Cultura Medioevale; XII° ciclo), Università degli Studi di Bologna, a. a.

1999-2000.

note

Colophon a c. 194v: "Comediar(um) Dantis Adigherii de Flore(n)cia liber tercius qui appellatur Paradisus

 

explicit. Deo gratias amen. Qui liber sc(ri)ptus fuit anno d(omi)ni M°CCC°LIIII qui q(uo)q(ue) finit(us)

 

fuit die X nov(embris) am(en)". Il manoscritto passò da Enrique de Villena alla Librería de Guadalajara di

 

Iñigo de Mendoza, futuro Marqués de Santillana (SCHIFF, La bibliothèque, pp. 306-307). La mano M

 

potrebbe essere di Diego de Burgos, segretario del Santillana (RODDEWIG). Il codice appartenne alla

 

biblioteca Osuna (CARINI, II) ed entrò alla Nacional dopo il 1878 (RODDEWIG). Le cc. 196-199 sono

 

state probabilmente aggiunte nel sec. XV così come il foglio esterno del primo fascicolo, corrispondente

 

alle cc. 1 e 24, è stato sostituito probabilmente nel tardo XV (DE ROBERTIS); anche le cc. 206-208

 

sembrano estranee alla composizione originale del codice (CALEF 1999-2000, pp. 7-9). Il codice

 

appartiene al gruppo dei manoscritti dell'antica vulgata e reca una lezione di tipo bolognese; è stato

 

trascritto a Genova. Le rubriche latine dei canti sono state aggiunte dopo la copiatura dei versi, come rivela

 

il fatto che cambiano impaginazione in base allo spazio lasciato in bianco; sono tuttavia precedenti alle

 

glosse latine, come mostra la relativa disposizione nella pagina: ad esempio a c. 16r la glossa della mano B è

 

 spostata a destra per la presenza della rubrica. Le rubriche sono altresì precedenti alla traduzione, come

 

mostrano altri indizi forniti dall'impaginazione: a c. 13r, ad esempio, la traduzione inizia un rigo sotto per

 

la presenza della rubrica latina. Le rubriche italiane sono posteriori alla stessa traduzione, come dimostra il

 

fatto che siano registrate da una sola mano intervenuta anche nelle attuali cc. 1 e 24, che sostituiscono

 

quelle originali; esse furono dunque esemplate in Spagna. Schiff riteneva che le rubriche italiane fossero

 

traduzione delle precedenti rubriche latine, tuttavia l’esame testuale rivela che furono esemplate a partire

 

da un altro testimone della Commedia (CALEF 1999, pp. 455-7). La traduzione, non realizzata

 

esclusivamente sul testo del poema leggibile nel codice, non è autografa, come dimostrano gli errori di copia

 

 che hanno fatto pensare ad una scrittura sotto dettatura (ARCE, Villena, e bibliografia ivi citata; di diverso

 

 avviso SCHIFF, La première traduction, BONI e RODDEWIG, secondo i quali la traduzione in

 

castigliano, che risalirebbe al 1427-1428, sarebbe autografa di Enrique de Villena); l’esame dei

 

depennamenti, delle correzioni e di alcuni apparenti errori di traduzione rivela, tuttavia, la presenza nel

 

testo di guasti tipici della trasmissione scritta (CALEF 1999-2000). P. Caátedra ne ha fornito l’edizione

 

completa in ENRIQUE DE VILLENA, Obras completas, III, Traducción y glosas de la ‘Eneida’, libros

 

IV-XII. Traducción de la ‘Divina Commedia’, Madrid, (Biblioteca Castro) Fundación José Antonio de

 

Castro, 2000.

schedatore

Paola Calef

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Città, biblioteca, segnatura

Madrid, Biblioteca Nacional, 10196 (Ii-23)

descrizione

Cart., sec. XV m., cm 28,5 x 21,5, cc. III + 77 + III', num. mod. (che non tiene conto della caduta della

 

prima carta; la c. 23 è numerata "22n", ma la c. 24 è num. regolarmente); num. ant. per fascicoli, secondo la

 

consistenza originaria del codice, mutilo della carta iniziale.

mani

Una sola mano in umanistica castigliana.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 1r-77r, BENVENUTO DA IMOLA, Commento al Purgatorio, nella traduzione castigliana di Martín

Gonçalez de Lucena (acefalo).

 

Incipit: Purg. I 21, "cubriendo, ca era tan lusia q(ue) escuresçìa el signo en q(ue) estava",  (ed. Lacaita, III p.

 

14).

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

J. M. ROCAMORA, Catálogo abreviado de los Manuscritos [...] del [...] Duque de Osuna, Madrid 1882,

n° 121 (in I. CARINI, Gli archivi e le biblioteche di Spagna in rapporto alla storia d'Italia in generale e di

 

Sicilia in particolare, Palermo, Tipografia dello "Statuto", 1884, II, p. 311); M. SCHIFF, La bibliothèque du

 

 Marquis de Santillane, Paris, Bouillon, 1905, pp. 306-7, 317-8; KRISTELLER, IV, pp. 538-9;

 

RODDEWIG, Per la tradizione, pp. 86-7 e 98 n° 48.

note

Appartenuto alla biblioteca Osuna. La perdita di una sola carta iniziale si può desumere dalla numerazione

 

antica riferita ai singoli folii dei fascicoli: l'attuale c. 1 è contrassegnata da b2, i folii successivi da c3, d4, e5,

 

 f6; è conservata la carta finale del primo fascicolo, cioè la seconda metà del folio cui apparteneva la carta

 

perduta, come rivela il conteggio dei folii e il richiamo al fascicolo successivo nel margine inferiore

 

dell'attuale c. 11v. Nell'ultimo fascicolo, le cc. a1 e b2 mancano della seconda metà dei rispettivi folii, la c.

 

c3 è attaccata alla legatura, le cc. d4, e5 e f6 sono attaccate ai fogli di guardia finali; il testo non presenta

 

lacune. Sul dorso "Glosa del Dante por el m(aest)ro Lucena" e "Glosa en romance del maestro Lucena

 

sobre el Dante, de mano". Colophon "Aquí se acabó la glosa del sagrado poeta mirifico laureado Da(n)te

 

flore(n)tín de memoria esclaresçidame(n)te pe(r)petua y gloriosa y interpetrolo de la lengua latina en la

 

materrna castellana M(art)ín [forse messer] Gonçal(e)s de Lucena maestro en artess y doctor en medecina

 

fisico y sie(r)vo del muy estrenuo y mag(ni)fico señor yñigo Lop(e)s señor de Mendoça. Loor si(n) fin sea

 

oy y sienp(r)e a la una trina infinita esencia, trina personalme(n)te y una e(ss)ençial y infinitame(n)te

 

amen".

schedatore

Francesca Geymonat - Paola Calef

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Città, biblioteca, segnatura

Madrid, Biblioteca Nacional, 10207 (Ii-122)

descrizione

Cart., sec. XV m., cm 28,5 x 21,5, cc. III + 153, num.

mani

Due mani coeve in mercantesca spagnola: A, con frequenti cambiamenti di ductus, per il testo del commento

 

 (cc. 1-152); B, per le massime latine e la traduzione in castigliano. Bianche le cc. 62v, 153v.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 1r-152r, PIETRO ALIGHIERI, Commento (I redazione, contaminata con la II, specialmente nell'ultima

parte del Paradiso) in castigliano, con sporadiche annotazioni del Santillana e altre chiose spagnole e italiane.

contenuto secondario

C. 153r, massime latine con traduzione in castigliano.

bibliografia

J. M. ROCAMORA, Catálogo abreviado de los Manuscritos [...] del [...] Duque de Osuna, Madrid 1882,

n° 109 (in I. CARINI, Gli archivi e le biblioteche di Spagna in rapporto alla storia d'Italia in generale e di

 

Sicilia in particolare, Palermo, Tipografia dello "Statuto", 1884, II, p. 309 n° 109); M. SCHIFF, La

 

bibliothèque du Marquis de Santillane, Paris, Bouillon, 1905, pp. 303-4, 318-9; RODDEWIG, p. 397;

 

KRISTELLER, IV, p. 539; CHIAMENTI, pp. 43-4, n° 14.

note

Appartenuto alla biblioteca Osuna. Alle cc. 1r-2v il proemio sulla materia, la forma, il titolo, la causa

 

efficiente, la causa finale dell'opera (dell'accessus di Pietro manca la parte sui sette sensi delle scritture) e

 

l'indice dei canti dell'Inferno. La contaminazione delle redazioni si può notare consultando cursoriamente

 

Inf. XVIII e XXXIV e l'exp. "esto es por Dios moviente el çielo (e) las estrellas. Et ansí pone ffin aquí a la

 

su maravillosa ffantasia", che non è quello dell'edizione Nannucci. Tre annotazioni di modulo grande del

 

marchese di Santillana alle cc. 70r, 71r, 100r; sporadiche chiose marginali, in parte in italiano, note e

 

richiami lungo tutto il testo.

schedatore

Francesca Geymonat - Paola Calef

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Città, biblioteca, segnatura

Madrid, Biblioteca Nacional, 10208 (Ii-123)

descrizione

Cart., sec. XV in., cm 28,5 x 21, cc. III + 187 + III', num., mutilo per caduta degli ultimi fascicoli; è caduta

 

una carta tra le cc. 34-35, presumibilmente bianca (il testo non è lacunoso).

mani

Tre mani coeve in corsiva notarile spagnola: A (cc. 1r-27v); B, di modulo variabile alle cc. 28r-104v,

 

costante alle cc. 122r-123v, 127r-187v; C (cc. 105r-122r, 123v-126v). Bianca per due terzi la c. 60v, dove la

 

 chiosa a II 22, relativa ad Assiri e Romani, è incompleta.

illustrazioni

Assenti.

contenuto principale

Cc. 1-187v, BENVENUTO DA IMOLA, Commento a Inferno I-VIII 1 in castigliano, mutilo in fine.

 

contenuto secondario

Assente.

bibliografia

J. M. ROCAMORA, Catálogo abreviado de los Manuscritos [...] del [...] Duque de Osuna, Madrid 1882,

n° 108 (in I. CARINI, Gli archivi e le biblioteche di Spagna in rapporto alla storia d'Italia in generale e di

 

Sicilia in particolare, Palermo, Tipografia dello "Statuto", 1884, I, pp. 236-237, II, p. 309 n. 108); M.

 

SCHIFF, La bibliothèque du Marquis de Santillane, Paris, Bouillon, 1905, pp. 305-6, 318; KRISTELLER,

 

IV, p. 539; RODDEWIG, Per la tradizione, pp. 87 e 98 n° 47.

note

Appartenuto alla biblioteca Osuna. Traduzione a volte compendiosa, frequenti correzioni e spazi bianchi

 

tra una parola e l'altra. Due annotazioni del marchese di Santillana, alle cc. 28v e 176r.

schedatore

Francesca Geymonat - Paola Calef

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Città, biblioteca, segnatura

Madrid, Biblioteca Nacional, Vitrina 23-1 (E. R. 18; M 19; Reserv. 5a-6)

descrizione

Membr., sec. XV in., cm 31 x 22, cc. I + 206 + I', num.

mani

Una sola mano in semigotica.

illustrazioni

Capitale miniata, fregi marginali e stemma a 1r; mancano le cc. iniziali delle altre due cantiche.

contenuto principale

Cc. 1-201r, Commedia (mancano, per caduta di alcune carte,  Inf. I 1-60,e XXXIII 85-145 e Par. I 1-60) con

 rubriche in latino e chiose marginali in volgare dipendenti da IACOPO DELLA LANA.

contenuto secondario

Cc. 201v-206v, Iacopo Alighieri, Capitolo sulla Commedia; Bosone da Gubbio, Capitolo sulla Commedia.

bibliografia

E. MOORE, Spanish manuscripts of Dante, in "Athenäum", 31 agosto 1878, pp. 273-4; J. DOMÍNGUEZ

BORDONA, Manuscritos con pinturas. Notas para un inventario de los conservados en colecciones

 

públicas y particulares de España, Madrid, Blass, 1933, I, pp. 399-401 n° 953; PETROCCHI, p. 559;

 

ILLUMINATED MANUSCRIPTS, I, p. 279; RODDEWIG, n° 425; J. M. LUCÍA MEGÍAS,

 

Manuscritos románicos no castellanos (II). Manuscritos en italiano conservados en la Biblioteca Nacional

 

de Madrid (2), in "Revista de Literatura Medieval", a. X 1998, pp. 186-9.

note

A c. 1r nota del censore fra Domingo de Altava che, per conto della Comissión de los Señores Inquisidores

 

de Aragón, conclude la revisione il 20 giugno 1616 nel monastero di Santa Engracia (Saragozza). Sul foglio

 

di guardia nota di possesso di Gaspar Galcerán de Castro y Pinos, che ha ereditato il codice dal nonno

 

Guillén Ramón de Pinos y Castro; la nota è datata 16 maggio 1621, dal palazzo di Frescano (Saragozza); lo

 

 stemma rappresentato a c. 1r potrebbe essere della famiglia Pinos y Castro. Sul foglio di guardia una

 

seconda nota di possesso di Blas Antonio Nassaure. Resi illeggibili con inchiostro nero, per censura, i vv.

 

Inf. XI 8-9, XIX 106-118, Par. IX 136-142 e le relative chiose.

schedatore

Francesca Geymonat (descrizione basata sulla bibliografia)

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Città, biblioteca, segnatura

Manchester, John Rylands University Library, It. 49 (R. 21097)

descrizione

Cart. (membr. le guardie), 1416-1426 (c. 174r e c. 245v), cm 28 x 22, cc. I (di formato minore) + 260 + I',

 

num.

mani

Quattro mani: A, di "Bartholomeus olim landi de landis de prato notarius" (c. 245v), in scrittura semigotica

 

per il testo poetico e in scrittura corsiva per la maggioranza delle chiose e per gli altri testi; B (cc. 115r-139r

 

e 249r-260v); C (cc. 206v-226v); D, più tarda, per alcune integrazioni.

illustrazioni

Iconiche: schematici disegni a inchiostro in corrispondenza di Inf. VII (c. 10v) e XVIII (c. 26r), Purg. XXII

 

(c. 91v), Par. XIII (c. 137r) e XIV (c. 138v). Lettere en attente al principio delle cantiche e dei canti.

contenuto principale

Cc. 1r-174r, Commedia con rubriche in  volgare a Purg. XXV-XXXIII e Par. I-XIX e con chiose e

annotazioni latine e volgari a margine, dipendenti dal commento di BENVENUTO DA IMOLA (lezione

 

compendiosa) e di FRANCESCO DA BUTI (libero rifacimento): Inf. I-II rade; III sporadiche; IV rade; V

 

sporadiche; VI-X rade; XI fitte; XII-XIII rade; XIV fitte; XV sporadiche; XVI-XVIII rade; XIX fitte;

 

XX-XXIV rade; XXV-XXVI sporadiche; XXVIII rade; XXXIII sporadiche. Purg. I-II, IV-V, XI

 

sporadiche; XII rade; XIII un'annotazione di mano seriore; XIV, XVI-XIX chiose rade; XX, XXII-XXIII,

 

XXV, XXVIII sporadiche; XXIX-XXX rade; XXXI più fitte; XXXII-XXXIII sporadiche. Par. I fitte; II

 

molto fitte; III-V fitte; VI-VIII molto fitte; IX-XIV fitte; XV rade; XVI sporadiche; XVIII-XIX rade; XX

 

fitte; XXII rade; XXIII sporadiche annotazioni; XXIV-XXVIII chiose rade; XXXI-XXXIII annotazioni

 

sporadiche.

contenuto secondario

C. 174v, Benvenuto da Imola, carme "Nescio qua tenui sacrum meo carmine dantem"; Pseudo-Agostino, "De

 

 fide ad Petrum" (PL XL 753-755/20, 767/19, 768/40);

 

cc. 175v-188v, Scritti teologici;

 

cc. 189r-233r, Estratti dalle Sentenze di Isidoro di Siviglia e dall'Antico Testamento (PL LXXXIII,

 

537-738);

 

cc. 233v - 235r, Parlamento facto tra Scipione ducha de Romani e Annibale;

 

cc. 235v - 236r, Canzone attribuita a Dante: Patria degna di triumphal fama;

 

cc. 237r - 245v,  Volgarizzamento del De senectute di Cicerone;

 

c. 246r, Epistola di s. Bernardo (PL CLXXXII, 647-51: Ep. 456), in italiano;

 

cc. 246v -247r, Fazio degli Uberti,  A donna possente (Rime, 5);

 

c. 248v, F. Petrarca, RVF, 264, Io vo pensando.

bibliografia

K. SPEIGHT, in "Bulletin of the John Rylands Library", a. XLIV 1861, pp. 177-8; C. CAVALIERI, Di un

codice cartaceo della D. C., in "L'Alighieri", a. I 1889-1890, p. 315; C. DEL BALZO, Poesie di mille autori

 

intorno a Dante Alighieri, Roma, Forzani, 1889-1893, II, pp. 477-8;  A. COSSIO, The Landi Dante Codex

 

at Manchester, in "The Antiquary", n. s., a. VI 1910, pp. 209-13; D. DE ROBERTIS, Censimento dei

 

manoscritti di rime di Dante, in SD, vol. XXXVIII 1961, pp.253-4 n° 179; N. MANN, in IMU, vol. XVIII

 

1975, pp. 344-5; PETROCCHI, p. 500; N. KER, Medieval Manuscripts in British Libraries, Oxford,

 

Oxford University Press, 1983, III, pp. 461-3; RODDEWIG, n° 468.

note

La maggior parte delle chiose sono in latino. A partire dalla metà della prima cantica, sono più numerose le

 

chiose che presentano affinità strutturali e contenutistiche con il commento di Francesco da Buti. Alcune

 

sono in volgare, in qualche caso nella stessa chiosa è usato sia il latino sia il volgare. Altre chiose sono

 

tratte da fonti diverse o sono aggiunte di mani seriori. Sottoscrizioni del copista principale: "Explicit Tertia

 

 et ultima Commedia Dantis Allegherii Florentini Poete Excellentissimi. Scripta fuit per me bartolomeum

 

landi de landis de prato notarium. Et completa fuit die xxviiij Iunij Anno MCCCCXVJ. Indictione viiij" (c.

 

174r); "Vulterris die xxiij mensis decenbris MCCCCXXVJ. Indictione v. Bartholomeus olim landi de landis

 

 de prato notarius." (c. 245v).

schedatore

Antonella Giglio (descrizione su microfilm)